“Sono ad evidenziare le problematiche strutturali, di prestazioni sanitarie bloccate o dilatate all’inverosimile e di carenza cronica di personale medico, infermieristico e di strumentazione dell’Ospedale Riuniti Anzio-Nettuno che, per bacino d’utenza, è di fatto al servizio della seconda Città della Regione Lazio”.
Inizia così la nota del Sindaco di Anzio Candido De Angelis, inviata la scorsa settimana al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ed all’Assessore Regionale alla Sanità, Alessio D’Amato.
“Continuano a giungere in Comune, lamentele da parte della cittadinanza – scrive il Sindaco De Angelis – rispetto alla tempistica delle prestazioni, degli interventi chirurgici, alla chiusura delle liste d’attesa ma, soprattutto, è sempre più preoccupante il grido d’allarme del personale medico e paramedico, con diverse eccellenze del nostro Ospedale in procinto di trasferirsi, per l’impossibilità di esercitare la propria attività, finalizzata ad assicurare il Diritto alla Salute dei Cittadini. Inoltre persiste, purtroppo, un notevole disagio per quanto riguarda le discipline chirurgiche: ortopedia, otorinolaringoiatria, senologia e chirurgia generale che, avendo a disposizione, complessivamente, soltanto 6 posti letto, per il regime ordinario, sono costretti a lavorare in maniera molto limitata, determinano liste d’attesa chirurgiche infinite ed il relativo aumento del flusso dei pazienti verso altri ospedali. E’ una situazione che lede il diritto dei cittadini, sancito dalla Costituzione, ad avere la necessaria assistenza sanitaria. Persiste, al momento, l’assoluta urgenza di un immediato intervento finalizzato ad efficientare e riorganizzare l’Ospedale Riuniti. L’Amministrazione Comunale – conclude il Sindaco De Angelis nella missiva – si riserva di mettere in campo tutte le iniziative utili a tutela del diritto alla salute della cittadinanza”.
E la speranza è che l’appello del Sindaco venga preso in considerazione. Da anni, anche a causa del regime commissariale, l’Ospedale di Anzio arranca con personale al limite della sopportazione che durante la stagione estiva soffre il doppio per le ferie obbligatore e per il triplicarsi della popolazione e degli accessi. Un problema serissimo che da troppo tempo la Regione Lazio e la All affrontano girandosi dall’altra parte.