All’indomani del documento di dieci consiglieri 5 stelle che chiedevano al Sindaco di sfiduciare Daniele Mancini, Stefano Pompozzi e Guido Fiorillo, perché a loro dire erano interessati ad altri ruoli politici, l’allora Sindaco chiese sia a Nanda Salvatori che alla Sanetti di accettare il ruolo di vicesindaco e andare avanti con l’esperienza amministrativa grillina. Tutte e due hanno detto di No ed hanno preferito lasciare ‘la poltrona’ e seguire la squadra con cui per 18 mesi avevano lavorato fianco a fianco.
“Ricordo quei giorni di caos con molta tensione – spiega Nanda Salvatori – quando abbiamo appreso del documento dei dieci consiglieri tutta la giunta è rimasta sorpresa del fatto che, senza nessun ripensamento, avessero lasciato fuori 5 consiglieri. E ancora più grave ci è sembrato che il sindaco ricevesse un documento senza chiedere come mai non era firmato da tutti. Abbiamo subito chiesto al Sindaco di avviare un confronto tra la giunta e i consiglieri, anche per l’imminente confronto sul Bilancio in consiglio comunale, che è stata la pagina più bassa e vile dell’esperienza amministrativa vissuta. Alla mia richiesta l’allora Sindaco no ha mai dato corso. Ma mi ha chiamato nel suo ufficio per propormi, all’insaputa degli altri assessori, il ruolo di vicesindaco. Molti ci hanno chiesto perché io e Simona non abbiamo scelto di restare come singoli assessori ma mi è facile rispondere. Io ho scelto di restare nella squadra con cui per 18 mesi ho lavorato fianco a fianco, instancabilmente. Ho visto chi in questa squadra ci ha messo ore di lavoro, passione, sacrifici. E chi invece cercava solo di distruggere e creare problemi. Ho scelto la squadra e non la poltrona e oggi, con questo nuovo percorso politico, ci proponiamo ai Nettunesi perché in 18 mesi abbiamo capito che con la buona amministrazione Nettuno può davvero rinascere. Già si può vedere con il lavoro svolto fino ad oggi”.
Stesso discorso per Simona Sanetti. “Sono ancora incredula di come si è precipitati nella crisi. Quando sono state richieste le dimissioni di una parte della squadra ho capito subito che sarebbe stato impossibile andare avanti per tutti noi. Avevamo un perfetto equilibrio venuto meno per dei motivi pretestuosi. Una cosa però voglio dirla, se avessimo voluto restare attaccate alle poltrone io e Nanda avremmo potuto, ma abbiamo invece scelto di portare avanti un progetto politico avviato con passione, che Casto e gli ex consiglieri hanno voluto interrompere per motivi personali. Una scelta etica e di rispetto nei confronti di un gruppo che era unito e coeso e che lo è ancora oggi. Insieme, con la ex giunta e i consiglieri che sostenevano i nostri principi abbiamo creato fin da subito un progetto politico che oggi presentiamo agli elettori. Chi invece si spacciava per unito e coeso si è spaccato in più gruppi, ha chiesto più certificazioni e alla fine oggi sono disseminati in diverse liste e gruppi. Non è questa la nostra etica. Vogliamo lavorare per il bene di Nettuno, abbiamo già dimostrato di saperlo fare. Siamo per la squadra che da subito ha portato avanti un lavoro importante per Nettuno, in tutti i settori con Daniele Mancini che ha fatto il lavoro più importante in molti settori, spesso facendo le funzioni di un sindaco assente per lavoro. Questo è il nostro impegno per Nettuno”.