(informazione politica autogestita)
Siamo un popolo ormai disaffezionato alla politica. Abbiamo da anni sostituito il dibattito sui temi sociali col confronto sulle partite di calcio. Non è un mistero il fatto che oggi l’impegno pubblico venga diffusamente avvertito come strumento di opportunismo personale. I cittadini sono giustamente stanchi. Chi si candida, come noi, tentando di imprimere una svolta sincera, si trova ad affrontare una cittadinanza comprensibilmente disillusa e anestetizzata dalla stessa delusione. L’amarezza e la rabbia verso la politica, se da un lato possono essere il motore di una coscienza critica, dell’altro rischiano di diventare pigrizia e disinteresse, facendo il gioco di chi, gli interessi, ce li ha. Chi dice che tutti i candidati sono uguali sta confezionando l’alibi di una mancata partecipazione della comunità al dibattito. Il cittadino svolge la sua funzione civile se rimane attento e se non perde completamente la speranza di essere rappresentato da persone oneste e capaci. Tutto il sistema democratico si regge su questa speranza. Dobbiamo riconoscere che esistono ragioni profonde che militano a favore dell’antipolitica. Una prima ragione è la incredibile inadeguatezza dei nostri rappresentanti, che sono stati troppo spesso reclutati dai partiti senza la minima selezione di qualità. Le cariche pubbliche per anni sono state il luogo di collocamento di sfaccendati e affaristi senza scrupoli. Non secondaria è la questione morale. Una politica che fa assurgere la corruzione a prassi di governo non può essere più tollerata e va trascinata fuori dal palazzo. Negli ultimi anni, anche nei Comuni, siamo stati abituati a una gestione che era potere e non era mai servizio. Nonostante tutte queste buone ragioni per fare a meno della politica, ne esistono altre per cui l’impegno rimanere l’unica strada percorribile per un’intera comunità. Perché oggi è indispensabile impegnarci? Perché dove non decide la politica decidono i poteri privati, decide l’economia, decidono le lobby, decide il più forte sul più debole ispirandosi a un unico valore: massimizzare il profitto. Dove non decide la politica non c’è confronto, non ci sono temi come la fragilità e l’ambiente, non ci sono i principi imposti dalla Costituzione e non c’è il Diritto: non c’è l’idea di collettività. Occorre ricordare a tutti che quando ci si astiene dalla partecipazione si sta delegando il potere a chi non ci rappresenta. Chi dice che tutti i candidati sono uguali, sta bestemmiando contro la libertà di voto e sta vanificando le tante lotte che ci hanno portato a questo imperfetto, ma pur sempre conquistato, Stato di diritto. In questa situazione critica si inserisce il difficile ruolo dei giovani: i veri emarginati di questo periodo, distratti dai social network e artatamente spoliticizzati. Chi è nato in un contesto come quello descritto, difficilmente coltiva una passione civile. I giovani più talentuosi non si occupano di comunità perché la politica è deteriorata e chi la pratica è visto con sospetto a prescindere dalle sue intenzioni. È un dato incontrovertibile: i ragazzi più bravi a scuola si cimentano in materie tecniche e conquistano il loro posto nel mondo all’interno delle aziende, magari delocalizzate, sfruttando le proprie capacità in vista di una carriera che ha riflessi solo individuali. Se riflettiamo che le più grandi rivoluzioni sociali e culturali in Italia videro una grande partecipazione giovanile (la resistenza, l’emancipazione femminile, il ’68), il combinato di questi dati ci dà l’idea di cosa significhi una gestione della cosa pubblica senza giovani: significa assenza di visione. Per analizzare tutti questi temi e affrontarli con spessore al di là della banale retorica elettorale, abbiamo invitato alcuni studiosi e ricercatori per aiutarci a capire dove stiamo andando e come possiamo invertire la rotta. Saremo presenti insieme al nostro candidato Sindaco Waldemaro Marchiafava in modo da proporre un’analisi e una soluzione che partano dalla nostra Città. Sabato 18 maggio alle ore 10:30 alla sala conferenza dell’Hotel Astura avrà luogo il convegno “L’impegno politico oggi. Il ruolo dei giovani tra antipolitica e cultura dell’individualismo”. Il nostro scopo è fare una campagna elettorale di riflessione, di confronto e di profondità per far capire che un’alternativa esiste.
Antonio Taurelli e Marina Aimati
per Marchiafava Sindaco