Home Attualità Il Sindaco di Anzio a Federico Fashion Style: “Ma quale poraccitudine”

Il Sindaco di Anzio a Federico Fashion Style: “Ma quale poraccitudine”

Il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis: “Altro che – poraccitudine – la nostra è una Comunità dignitosa fatta da cittadini che, la mattina presto, si alzano per andare a lavorare. L’immagine di Anzio è quella di oggi, al Museo Civico Archeologico, con il recupero, da parte dei Carabinieri, di opere d’arte, di inestimabile valore, restituite alla collettività”.

“La nostra è una Comunità dignitosa, con i cittadini che la mattina si alzano all’alba per andare a lavorare, che non accettano e rispediscono al mittente prese di posizione fatte da chi, pensando di essere arrivato, ha perso il contatto con la dura realtà della vita quotidiana. L’immagine di questa Città non è rappresentata dalle festicciole in giardini improvvisati, ai piedi di palazzi dove risiedono cittadini che hanno tutto il diritto di chiamare la Polizia Locale e le Autorità preposte, per verificare se tutto è in regola. La vergogna è scrivere – vergogna – sotto un mezzo della Polizia Locale o tacciare di – poraccitudine – la Città di Anzio. Non si possono aprire attività di complementi d’arredo e farle diventare discoteche a cielo aperto. Su tutto questo il Comune vigilerà, farà le opportune verifiche e farà rispettare le regole”. Lo ha affermato il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, in riferimento alle dichiarazioni stampa del titolare di un’attività commerciale del territorio ed ad un video postato sulla rete. “L’immagine a questa Città la sta dando il Comune di Anzio – prosegue il Sindaco de Angelis – con eventi culturali, artistici e di grande spessore internazionale come le cittadinanze onorarie  a Roger Waters e Carlo Verdone. L’immagine sono le Bandiere Blu, le Bandiere Verdi, l’Ufficio Turismo, le spiagge, il patrimonio storico ed archeologico del quale, proprio questa mattina, abbiamo parlato, nell’emozionante conferenza del Museo, insieme alla Sovrintendenza Archeologica ed ai Carabinieri che hanno recuperato, per la collettività, opere d’arte di inestimabile valore”.