(informazione politica autogestita)
COSA FAREI PER NETTUNO, PROPOSTE E PROGETTI PER GLI ANIMALI D’AFFEZIONE: ecco le idee di Fabrizio Lanzi, avvocato di Nettuno, candidato con Fratelli D’Italia a sostegno di Alessandro Coppola Sindaco di Nettuno.
A chi non è mai capitato di trovare un cane o un gatto feriti o malnutriti e di non avere altra soluzione, per curarli, se non rivolgersi ad un veterinario privato, con costi e impegni non sempre sostenibili ?
Manca, infatti, sul nostro territorio, un punto di riferimento per quanti desiderino o abbiano bisogno di soccorrere un animale in difficoltà, del quale, magari, non possono prendersi cura in seguito, per vari motivi: mancanza di spazio in casa, impegni di lavoro, esigenze famigliari, ristrettezze economiche.
Sarebbe quindi giusto pensare a colmare questa lacuna, cercando di dotare Nettuno di un’apposita struttura alla quale rivolgersi in caso di necessità. Un canile in zona, infatti, comprensivo di un’oasi felina, avrebbe molteplici effetti positivi:
1) ridurre drasticamente il triste ed incivile fenomeno del randagismo, sia canino che felino;
2) attuare un efficace e mirato controllo sanitario, sia sugli animali feriti/malati/denutriti, che sulle nascite indiscriminate;
3) favorire la guarigione di animali che, una volta pienamente ristabiliti, possono essere adottati da una nuova famiglia, donando e ricevendo affetto.
E proprio quest’ultimo punto potrebbe ispirare ulteriori e benefici effetti: nell’ambito di un rinnovato rapporto tra uomo e animali, considerati, finalmente, “esseri senzienti”, dotati di sensibilità, da rispettare e valorizzare, i cani ed i gatti soccorsi e protetti nella struttura potrebbero partecipare a progetti di Pet Therapy, per persone sole o in difficoltà, e di adozione agevolata per aspiranti proprietari in stato di bisogno.
Il Comune, infatti, tramite l’istituzione di un apposito fondo, potrebbe supportare l’adozione di animali provenienti dal canile /oasi felina, le prestazioni veterinarie, (avvalendosi di studi veterinari convenzionati), rimborsando le spese alimentari documentate, l’apposizione del microchip o l’eventuale sterilizzazione, (se non già effettuata).
Infine, per attuare un articolato e completo progetto di protezione, con specifica considerazione degli animali storicamente liberi e stanziali in una data zona del territorio, protetti dalla Legge Regionale 21 ottobre 1997 n. 34, art. 9 (cani di quartiere), art. 11 (protezione gatti e divieto di sperimentazione), si potrebbe anche istituire e tutelare la figura del “tutore di quartiere”, ossia, di una persona amante degli animali disposta a fungere da referente per le necessità degli animali dei quali si occupa, anche in questo caso con possibilità di sostegno finanziario, dinanzi a spese correttamente documentate, sia per esigenze quotidiane che straordinarie.
Sia il canile /oasi felina comunale, che la promozione della figura del “tutore di quartiere”, costituirebbero un notevole salto di civiltà verso un rinnovato e risanato rapporto uomo – ambiente e uomo – animali, da considerare non come pesi o pericoli, ma come gli altri “legittimi abitanti” del territorio, da rispettare e proteggere anche perché capaci di affetto e devozione immensi.
In tal modo, dunque, il canile /oasi felina comunale, lungi dal rappresentare una spesa “voluttuaria” per la comunità, diventerebbe il “centro propulsore” di un’attività virtuosa, volta a favorire l’incontro tra ciascun animale ed il suo “umano”, in modo dunque da non protrarre la permanenza degli animali nella struttura oltre il tempo strettamente necessario alla loro adozione e favorendo, in tal modo, anche il ricambio degli “ospiti a quattro zampe”.
La realizzazione di un tale progetto proietterebbe Nettuno tra le città più all’avanguardia nella gestione del rapporto con gli animali d’affezione.