(informazione politica autogestita)
Care amiche e cari amici elettori,
condizione imprescindibile prima di affrontare qualunque discorso sul turismo è la soluzione deiproblemi di balneazione; senza spiagge fruibili, non ha senso investire denaro in progetti di richiamo dei turisti.
Detto ciò, ritengo che rilancio turistico di Nettuno, per essere una operazione veramente efficace e sana, non deve prevedere modifiche al P.R.G., che rischiano seriamente di trasformarsi in “edilizia predatoria” (alias, la fiera dell’abuso, che è già una piaga diffusa e radicata), ma deve puntare alla riqualificazione del patrimonio immobiliare già esistente.
Le ragioni di ciò sono essenzialmente due:
1) la struttura stessa del tessuto urbano, per la quale, analizzando il rapporto tra spazio e cubature realizzate, siamo già di fronte ad una massiccia cementificazione, (spesso poco pregevole, oltre che poco funzionale), per cui andare alla ricerca di nuove estensioni, (magari per nuovi alberghi), oltre a proporre alla città progetti dei quali non ha davvero bisogno, tornerebbe utile soltanto ai soliti furbacchioni che campano di speculazioni edilizie;
2) il lungomare è già interamente occupato dalle costruzioni realizzate nel corso dei decenni: di queste, solo l’Hotel Torre Astura, per collocazione, ampiezza e stile è paragonabile per esempio a quelle della Romagna, nella quale il rapporto tra strutture ricettive ed abitazioni private è esattamente rovesciato rispetto a Nettuno.
A Rimini e Riccione infatti, gli alberghi sono in prima fila lungo le spiagge e, dietro di essi, nelle zone interne, si sono sviluppati i quartieri residenziali: questa soluzione, equilibrata e purtroppo non replicabile qui, intercetta vari tipi di turista, appagando sia gli albergatori che i proprietari di seconde case.
Il comune di Comacchio, in provincia di Ferrara, per esempio ha ideato un progetto molto interessante: insieme alle agenzie immobiliari del territorio, ha valutato le caratteristiche e le condizioni degli immobili proposti in locazione ai turisti, individuando tre standard di confort abitativo (Basso, Medio, Alto). Per ogni standard, in assenza di ammodernamenti recenti, sono state individuate soglie di spesa, comprensive di IVA e di spese tecniche, nel caso in cui il proprietario avesse voluto (o dovuto) compiere ristrutturazioni per adeguarsi al suo standard di riferimento.
Non solo: il comune ha stanziato un fondo, tramite il quale eroga contributi fino a € 5.000,00, prevedendo inoltre convenzioni con Banche di rilievo nazionale, disposte a concedere un tasso finito pari al 5% ed un costo di istruttoria pari all’1%. Il tutto consentendo ai singolo proprietario di beneficiare dei contributi e delle detrazioni fiscali connessi alle opere di ammodernamento.
Dunque, un’opera di riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, per fini turistici, con coinvolgimento di imprese e banche presenti sul territorio e creazione di nuovi posti di lavoro ed un aiuto al settore edilizio, in profonda crisi …
FONDAMENTALI PRESUPPOSTI: ONESTA’ DEI PROPRIETARI E TRASPARENZA AMMINISTRATIVA.
Con sincera stima
Avv. Fabrizio Lanzi