Sono stati i gestori di un albergo di Anzio a trovare il corpo senza vita di un 26enne di Nettuno. Il giovane doveva lasciare libera la stanza e il personale stava cercando di contattarlo per il “check out” ma lui non rispondeva alle telefonate della reception né al personale che bussava alla porta chiusa dall’interno. Il giallo della stanza chiusa e del corpo senza vita è iniziato nella giornata di ieri, nel primo pomeriggio quando i responsabili della struttura alberghiera hanno deciso di chiamare i Vigili del fuoco che hanno aperto la porta trovando il giovane, Abel M. studente universitario senza vita. Sul posto, in brevissimo, i carabinieri e il medico legale.
Nato e cresciuto a Nettuno, ai genitori aveva detto che avrebbe trascorso la notte da un amico, ma è chiaro che non era la verità. Del caso si occupano ora i carabinieri della compagnia di Anzio che escludono possa essersi trattato di un suicidio. La morte sarebbe stata la conseguenza di un attacco cardiaco ma solo gli esami autoptici potranno fare chiarezza sulle cause. Al momento, l’ipotesi è che lo studente abbia trascorso una notte in giro per i locali del litorale laziale e che possa aver consumato alcol e droghe ed essere stato infine colpito da malore. Un mix letale che lo ha portato alla morte. Un’ipotesi su cui gli investigatori stanno lavorando mentre stanno svolgendo ulteriori accertamenti per ricostruire gli spostamenti e il giro d’amicizie del ragazzo.