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I 5 stelle che sostengono Rizzo attaccano Mancini: “Nessun preventivo”

Era inevitabile che la fase finale della campagna elettorale acuisse alcuni scontri tra i candidati a Sindaco di Nettuno. Ieri sera il Movimento 5 stelle ha diffuso un video, della durata di un minuto e mezzo, in cui annuncia la Verità, presumibilmente sulla caduta della giunta Casto e del consiglio comunale grillino di cui il candidato a sindaco grillino Mauro Rizzo faceva parte. Nel video, composto di solo testo, senza immagini o voce narrante, sostanzialmente si punta il dito contro gli Ex Assessori, tra cui Daniele Mancini, candidato a Sindaco a sua volta con la lista civica Nettuno progetto comune. 

Il video del Movimento 5 stelle accusa l’ex vice sindaco di essere attaccato alla poltrona, per aver rischiato di essere nominato assessore all’Ambiente della Regione Lazio in caso di vittoria della candidata del Movimento 5 stelle che lo aveva indicato (di norma un vanto per aver ben operato), quindi fa presente l’ingerenza di altri ex assessori, uno candidato al Senato sulla piattaforma Rosseau, l’altro a capo di un Meetup che ha chiesto la certificazione contro lo storico Meetup di Anzio (che ha poi ottenuto la certificazione ed eletto tre consiglieri). Per questi ‘giochi di potere’, spiega il video, dieci consiglieri ne hanno chiesto le dimissioni. Il video non dice che il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle era logorato e litigioso, che altri avevano ambizione a candidarsi ma non sono stati presi in considerazione e che, soprattutto, dalla decisione di firmare un documento di sfiducia quattro consiglieri sono stati completamente esclusi. Tre di quei quattro oggi sono in lista con Daniele Mancini Sindaco, in perfetta coerenza con la sfiducia al Sindaco Casto e a tutto il consiglio comunale grillino.

Il video infine, spiega ‘la verità’ dei 5 stelle sulla questione dei preventivi e il famoso verbale firmato sia dall’ex Sindaco Casto che dai dieci consiglieri e anche da Mauro Rizzo. Non si tratta di preventivi – spiega il video – benché questo sia esattamente il termine usato del verbale, la verità, spiegano, è che si trattava “solamente di un’indagine di mercato per capire il costo delle opere”. Tuttavia, è bene sottolinearlo, per un’indagine di mercato sarebbero stati necessari almeno due o più preventivi. Ma ce n’era invece solo uno. Infine il video finisce sostenendo che i 5 stelle sono stati fermati “tradendo i cittadini”. E’ stato Rizzo in un recente confronto con gli altri candidati a dire che chi li ha sfiduciati lo ha fatto legittimamente (lo stabiliscono anche tutti i gradi di giudizio invocati dai dieci consiglieri 5 stelle che ritenevano illegittima la sfiducia, hanno fatto ricorso ed hanno infine dovuto prendere atto che la sfiducia era validissima) ma fuori dalle aule democratiche in un modo che non condivide.

Il gruppo consiliare a 5 stelle si è spaccato per l’incapacità di dialogare e confrontarsi. L’avventura grillina si è conclusa con la sfiducia e oggi chi continua a parlare di tradimento dovrebbe fare lo sforzo di comprendere che la colpa di questa frattura è di tutte le parti in causa, di chi ha sfiduciato e dei dieci che hanno chiesto la rimozione degli assessori. Un fatto ben compreso anche dal Movimento 5 stelle che non ha certificato il Meetup degli ex consiglieri sfiduciati (litigiosi anche dopo la caduta, che anche con Rizzo hanno avuto da ridire e che Rizzo stesso non ha voluto nelle sue liste). Movimento che di recente ha scartato all’ultimo minuto la candidatura della storica attivista Laura Pizzotti anche dalle Europee per motivi che ancora non sono chiari. La verità dovrebbe raccontare tutti i lati della storia della caduta del Movimento a Nettuno. Proprio ieri ricorreva un anno esatto dallo scioglimento del consiglio comunale e ancora ci sono versioni troppo diverse su quello che è accaduto. E’ possibile che siano le urne a dare un ulteriore responso sulla controversa vicenda.