Loro per primi hanno tracciato il solco di una scelta civica legata al buon governo, sotto gli occhi di tutti. Libernini è stato chiaro: “Questo gruppo pensa al sociale, che a livello elettorale non paga, hanno aiutato i deboli e disabili, dimenticati da tutti”. Turano, arrivato al ballottaggio nelle ultime elezioni ha ribadito. “Ho detto a Casto, quando li ha mandati via, che si stava liberando di un gruppo di persone che avevano lavorato nell’esclusivo interesse di Nettuno e che era un errore che gli sarebbe costato caro. Oggi sono con loro perché ho visto quello che hanno fatto per la città”. Quindi ha preso la parola Daniele Mancini, che ha strappato più di qualche applauso alla piazza sia attaccando il centrosinistra, che ha lasciato la buca del parcheggione in mezzo alla città. “E’ inutile – ha detto – nascondere il Simbolo del Pd – lo sanno tutti che sono stati loro a regalare a questa città il danno immenso del parcheggione, che noi abbiamo risolto, con interventi mirati.
Movimento 5 stelle Mauro Rizzo, accompagnato da alcuni candidati in lista e rappresentanti del Meetup. Il borbottio di alcuni di loro, vicino alla famiglia di Mancini, ha fatto reagire il candidato di Nettuno progetto comune. “Non è che se venite qui a fissarmi – ha detto Mancini al microfono – io mi intimorisco. Sono pronto al confronto con i 5 stelle, carte alla mano, in ogni momento. Anzi – ha detto rivolto a Rizzo – se hai qualcosa da dire alla piazza puoi farlo al microfono”. Rizzo ha declinato l’invito (certamente non era il luogo giusto per il confronto) e, a fine comizio, nonostante una posizione nettamente diversa sulla ricostruzione della crisi che ha portato alla caduta di Casto, c’è stata anche una rigida stretta di mano tra i due. Alla fine dell’evento in tantissimi hanno voluto stringere la mano a Mancini, abbracci e incoraggiamenti per il voto ormai prossimo.