L’esponente in consiglio comunale di Anzio del Movimento 5 Stelle Mariateresa Russo esprime tutta la sua soddisfazione per il “no” della Regione alla costruzione dell’impianto Biogas della Green Future che sarebbe dovuto sorgere tra Padiglione e Sacida.
“Il capitolo legato al progetto dell’impianto Green Future 2015 in zona Padiglione sembra definitivamente chiuso – ha detto la Russo –
La centrale che avrebbe trattato 92.000 tonnellate di materiali al confine con un sito S.I.C., con i centri abitati e soprattutto con una scuola materna/elementare di più di 400 bambini, sembrerebbe aver avuto il diniego di autorizzazione dalla Regione Lazio.
Ricordo che….
Alla notizia della richiesta della Green Future si è aperto per i cittadini il vaso di pandora della questione impianti di trattamento materiali nel Nostro comune.
La costituzione del comitato Anzio No Biogas avvenne proprio con lo scopo di riuscire a bloccare questa follia, soprattutto dopo la notizia dell’altro impianto, dell’attuale Asja Ambiente, che aveva nel silenzio generale della nostra amministrazione, della dirigenza dell’allora ufficio ambiente e dell’allora assessore Placidi, ottenuto le autorizzazioni.
Tramite la preziosissima collaborazione di Giancarlo Ceci che in maniera totalmente gratuita e disinteressata, con un consistente impegno di tempo e una costante presenza sul territorio e negli uffici deputati e del Comitato Alternativa Sostenibile, Anzio No Biogas presentò le osservazioni utili ad evidenziare le criticità e le falle del progetto, riportate per altro nella comunicazione della regione a firma della Dott. Tosini.
Furono giorni molto difficili.
I cittadini di Anzio si scontrarono con l’amministrazione nei consigli comunali, nelle commissioni ambiente, portarono alla luce del sole il coinvolgimento delle figure politiche della città (e oltre) nel progetto, raccolsero strada per strada, porta a porta più di 4000 firme consegnate in Regione, al Ministero, in procura…Si organizzarono in un corteo che riempì le strade di Anzio come non accadeva da anni, ricevendo in cambio Azioni confuse e inefficaci dell’amministrazione e finanche l’ipotesi di denuncia penale per procurato allarme.
Il M5S contribuì incessantemente a tenere alto il dibattito e portò il “caso degli impianti di Anzio” in tutte le sedi istituzionali possibili: in Regione con accessi agli atti e interrogazioni, una commissione ad hoc grazie all’azione politica delle portavoci Valentina Corrado e Gaia Pernarella In Parlamento con interrogazioni e finanche in Commissione Antimafia del Senato con l’allora Vicepresidente Luigi Gaetti.
Ora, grazie alla richiesta di chiarimenti sullo stato del procedimento Green Future 2015 da parte del consigliere regionale del M5S Marco Cacciatore, Presidente della Commissione rifiuti in Regione Lazio, che sinceramente ringrazio sia personalmente che a nome del Comitato Anzio No Biogas, sappiamo che questo pericolo folle dovrebbe essere scampato.
Un pericolo che mette in evidenza quanto approssimativo, incongruente, debole sia il sistema di gestione materiali nella nostra regione dove si passa dal diniego di permesso ad un impianto PERCHE’ adiacente ad una scuola, all’approvazione di altri impianti NONOSTANTE la scuola stessa.
Un pericolo che mette in evidenza la necessità di un sistema (ed in questo le responsabilità gravissime della Regione Lazio della politica che la governa sono ormai note) che metta un punto a situazioni promiscue, senza dover costringere i cittadini a farsi difensori del proprio territorio supplendo alle istituzioni manchevoli, disinteressate o addirittura talvolta (come accaduto ad Anzio) spalla fondamentale degli imprenditori del settore.
Ma, e di questo sono orgogliosa nel dirlo, che ha dimostrato quanto i cittadini possono ottenere dal loro impegno e dall’unione di intenti.
Grazie a Tutti. E speriamo che questa vicenda sia davvero, definitivamente chiusa”.