L’incidente del 5 aprile scorso davanti alla riserva di Tor Caldara, in cui un camion ha rotto una condotta causando un ingente sversamento di acqua, ha riacceso i riflettori sui lavori in corso al benzinaio di fronte la riserva stessa.
Dopo l’episodio mi sono messo immediatamente in contatto con il circolo locale di Legambiente per capire cosa fosse successo e la situazione è apparsa subito molto complessa. Ad oggi dobbiamo prendere atto del fatto che ancora non è chiaro cosa sia successo e probabilmente i lavori del distributore e il cedimento della condotta sono eventi con cause diverse.
Finora non abbiamo ritenuto utile pubblicare niente in attesa di avere chiara la situazione, ma a seguito dei fatti accaduti questa mattina, in cui una giornalista è stata aggredita da alcuni dipendenti del benzinaio, occorre provare a fare chiarezza e ed iniziare a dare risposte alla città. Innanzitutto esprimo pubblicamente la mia solidarietà a Linda Di Benedetto, con la quale ho già avuto modo di parlare, per l’aggressione subita. In commissione urbanistica, oggi, ho chiesto che ci fosse relazionata la situazione da parte dell’ufficio tecnico che questa mattina ha effettuato un sopralluogo, trovando il consenso di tutti gli altri consiglieri. La relazione sarà pronta domani e la città sarà informata sui primi rilievi effettuati, fermo restando che serviranno indagini più approfondite di chi sta seguendo la questione. Intanto mi risulta che il Comune abbia sospeso i lavori del cantiere con una ordinanza e confido nel fatto che questo serva ad effettuare tutti i controlli necessari. Infine, alla luce di una probabile modificazione del regime idraulico confluente nel fosso di Tor Caldara dovuto ai lavori e/o al cedimento della condotta, abbiamo ritenuto opportuno segnalare la questione, con il circolo di Legambiente “Le Rondini” alla Regione Lazio già l’8 aprile scorso, in particolare agli uffici ” Direzione Generale Risorse idriche e Difesa del suolo”, “Area Risorse idriche e Difesa del suolo” e “Direzione Parchi e Aree protette”.
Luca Brignone, Alternativa per Anzio