(Informazione Politica Autogestita)
Cari elettori,
sono un avvocato che tratta materie di particolare importanza sociale quale il diritto penale e il diritto di famiglia e dei minori, pertanto da molti anni sto a contatto con la gente, vivo in prima persona i loro problemi cercando di dare il mio contributo professionale e umano per quanto mi è possibile farlo.
Sono sposato con due figli e provengo da una famiglia umile. Non sono né figlio di medici né di avvocati, mio padre era un umile artigiano e mia madre una semplice casalinga che si è sempre dedicata alla famiglia e alla crescita dei figli.
Per farmi studiare, come tanti genitori, hanno fatto molti sacrifici e, spesso durante gli studi universitari andavo ad aiutare papà presso la sua officina per alleggerire le spese.
L’altra mia passione sono i bambini e quando c’è da fare qualcosa per loro non mi tiro mai indietro, da qualche anno con mia moglie Sabrina e con un paio di amici, infatti, abbiamo preso in gestione la storica “Scuola San Francesco di Nettuno” sita in Via della Liberazione. La nostra seconda famiglia!
…. Cosa farei se fossi eletto? Sicuramente mi piacerebbe contribuire a realizzare almeno uno dei punti che di seguito descritti.
1) Una riabilitazione di immagine: nessuno degli ultimi tre sindaci (Marzoli, Chiavetta e Casto), ha terminato fisiologicamente il mandato. Tutti e tre hanno visto l’arrivo del commissario prefettizio: ciò, oltre a certificare, nel tempo, il fallimento politico di tutti gli schieramenti (centro – destra, centro – sinistra, 5 stelle), dimostra che la politica locale deve mirare ad’autentica efficienza istituzionale, da raggiungere con un’attività onesta e continuativa. Altrimenti, non riuscirà ad andare oltre al periodico ed autoreferenziale esercizio democratico, (al momento del voto), e lascerà che sia la gestione commissariale, quando e se vi riesce, a realizzare opere strategiche e a lungo reclamate, come nel caso della riqualificazione del Piazzale della Stazione;
2)Risanare vigorosamente la viabilità: eliminare le buche dalle strade con una manutenzione periodica e di qualità, ripensare, eventualmente, anche alcuni sensi di marcia, risolvere l’allucinante situazione di Piazzale Berlinguer, da anni sottratto alla città, dopo lo sventramento. Ripianarlo, verificando, al contempo, la staticità degli edifici circostanti, togliere le orride mura di cemento che sottraggono luce e aria al quartiere, riaprire al parcheggio uno spazio organizzato e controllato, darebbe sollievo ai commercianti e a tutto il centro, comunicando, ancora una volta, l’inizio del nuovo corso del quale la città ha maledettamente bisogno. Inoltre, non è accettabile impiegare 20 / 30 minuti da Via Capitano Ugo Donati al Lungomare Matteotti, in qualunque giorno della settimana, a qualunque ora, indipendentemente da maltempo, eventi particolari, scuole;
3)Risolvere il problema delle acque del fosso Loricina, responsabili dei divieti di balneazione di una città di mare che al mare non può accedere. La “vocazione turistica” non deve restare una formula vuota o rimanere confinata ai diportisti della Marina, i quali, non a caso, “prendono il largo”, e deve ripartire da spiagge finalmente aperte e sicure per tutti. L’esempio cui guardare è quello della Romagna del secondo dopoguerra che, da una brulla e monotona distesa di sabbia, senza disporre della natura che invece circonda Nettuno, ha creato il divertimentificio più trendyd’Italia;
4)Parchi con percorsi ginnici : creare nei parchi percorsi ciclabili e podistici confortati da attrezzature ginniche come per es. sbarre per le trazioni, parallele, pali con corde, ecc…;
5)Curare ordine e pulizia, non solo in centro, ma in tutti i quartieri, incentivando i comportamenti virtuosi e sanzionando chi sporca;
6)Rivedere il funzionamento degli uffici comunali: non è segno di efficienza e civiltà andare all’anagrafe ed essere travolti e spintonati da una torma di gente urlante pronti a saltarti addosso per il numeretto di questo o quell’ufficio;
7)Educare alla legalità fin nelle scuole: parlando di rispetto delle regole e di tutela dei diritti con un taglio pratico e con esempi concreti. Cioè: insegnare che la propria condotta non deve essere improntata al “faccio come mi pare finché non mi beccano e quando mi beccano, mi invento qualcosa”. Chi non rispetta le regole non ha diritto di lamentarsi, anzi, raccoglie per quanto ha seminato;
8)Impegnarsi di più nel sociale: non dimenticarsi che a Nettuno vi sono numerose persone e famiglie indigenti e/o in grave stato di necessità: la politica locale non deve guardare soltanto a chi è benestante “e porta soldi”, ma offrire assistenza concreta anche agli ultimi, perché tralasciare questo aspetto è segno di miopia istituzionale: le prospettive a medio e lungo termine indicano, purtroppo, un probabile aumento di sofferenza sociale, anche negli strati della società che prima apparivano al riparo da essa. Occorre imparare il prima possibile ad affrontare il problema ed offrire soluzioni valide per le varie situazioni.
Grazie per la vostra stima, un caro saluto
Fabrizio Lanzi