Speciale collegamento degli studenti dell’ITSSET “Emanuela Loi” di Nettuno con gli scienziati italiani del “Programma Nazionale Ricerche Antartide“, finanziato dal MIUR, che hanno risposto alle loro domande dalla lontana base antartica italo francese “Concordia”.
Un’iniziativa curata dalla prof.ssa Savina Costantini che mesi fa ha concordato l’appuntamento con il CNR e con ricercatori Simona Longo e Angelo Domesi che dalla “Loi” hanno fatto un po’ da ponte con i colleghi.
Mattina in Italia, quasi l’ora di cena nella base antartica da cui il team di scienziati ha parlato con gli studenti dal salotto della zona comune. “Dove si trova Concordia?”. Risposta: “A circa 1.220 km dalla costa , a 3.230 metri di altezza, 75°06′ latitudine sud, 123°21′ est. Durante l’inverno qui si arriva anche a meno 80° centigradi!”.
“Concordia – hanno spiegato gli scienziati – è un avamposto scientifico unico su tutto il pianeta in cui si lavora su sismologia, astrofisica, meteorologia, magnetismo terrestre, geologia e tante altre discipline. Un progetto importante è la trivellazione di ‘carote’ di ghiaccio, perchè negli strati più profondi si trovano intrappolati micro campioni delle antiche atmosfere terrestri. Con questo metodo sono stati studiati i mutamenti climatici degli ultimi 900 mila anni. Ad esso è colllegato Ice Memory, che preserva questi studi in modo che voi, generazioni del futuro, possiate trovare soluzioni ai cambiamenti climatici”.
“Vivere a Concordia – hanno spiegato Longo e Domesi, che hanno partecipato a varie spedizioni – è molto interessante, ma non semplice. Non ci sono cellulari e come fareste voi ragazzi? C’è solo una copertura via satellite che va centellinata. Chi lavora lì fa anche da cavia per l’agenzia spaziale sui test di isolamento, psicoattitudinali, di motricità. Come se si stesse in una navicella spaziale! Se capita un’emergenza sanitaria, alla base si può rischiare molto, soprattutto d’inverno”.
Fra domande verso l’Antartico che passavano dall’irradiazione solare sui ghiacci al buco dell’ozono, a pinguini, meteoriti, pesca di balene e foche, flora e fauna antartica, gli studenti del “Loi” hanno anche scoperto che il continente – una volta e mezzo l’Europa – è circondato dalla Convergenza Antartica, una corrente marina che fa da barriera tra acque temperate e acque fredde ed ha grande importanza a livello climatico.
“Abbiamo anche capito – dicono alcuni studenti – che l’Antartide, questo immenso deserto di ghiaccio che poggia su una piattaforma continentale, per il Trattato Antartico non è assoggettato alla sovranità di alcuno Stato, ma tutti gli Stati aderenti hanno diritto di accedervi pacificamente per finalità scientifiche. Quindi è davvero un luogo di pace”.
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