Passeggiata ecologico ambientale del Circolo Legambiente “Le Rondini” di Anzio e Nettuno, domenica scorsa, nel bosco di Foglino, per approfondirne la conoscenza di flora e fauna del territorio di Nettuno. In 25 persone hanno risposto all’iniziativa e così hanno avuto il privilegio di poter vedere dal vivo un raro esemplare di “Triops“, genere di crostacei della famiglia Triopsidae il cui nome, derivato dal greco, significa 3 occhi.
“Questi animali – ha spiegato Giorgio Losurdo, esperto del settore , munito di retino per individuare la microfauna acquatica – sono comparsi oltre 200 milioni di anni fa e sono considerati dei fossili viventi. In Italia sono rari e vivono, nella nostra regione, come endemici solo nelle pozze del basso Lazio. Trovare questo esemplare è stato un bel colpo di fortuna”.
Tutti intorno al contenitore per fotografare il piccolo e raro crostaceo, anche se poi la pesca con il retino ha fatto incappare il gruppo in un “gambero rosso della Luisiana” che è l’esatto opposto ambientale del Triops, dato che è totalmente estraneo alle acque italiane. Anzi, immesso in qualche fiume o fosso da qualcuno che lo aveva importato e poi se ne è disfatto, è diventato un temibile predatore della fauna acquatica locale. “Lo stesso problema riguarda la tartaruga di palude americana, cioè la Trachemys – ha spiegato Renzo Mastracci, che ha guidato il gruppo nella passeggiata a Foglino – che sta soppiantando la tartaruga di palude autoctona, dato che è onnivora. Qui a Foglino, purtroppo, ormai si vedono quasi solo Trachemys”. Tra dalmatine e rane verdi, il canto delle raganelle, l’osservazione di una garzetta in volo e dei nidi del picchio rosso maggiore, lo stupore per le prime fioriture di orchidee selvatiche la domenica ecologica si è rivelata una bella giornata per tutti i partecipanti. E molti, fra cui la presidente del Circolo Le Rondini, Anna Tomassetti, si erano portati guanti e buste per raccogliere eventuali immondizie. “Abbiamo raccolto cartucce e varie bottiglie di plastica – commenta – ma tutto sommato il bosco, in quella parte di percorso, era pulito. Cosa di cui essere soddisfatti, perchè forse chi lo frequenta ha capito l’importanza di non inquinarlo con i propri rifiuti”.