“Ci sono voluti quattro gradi di giudizio per affermare una verità già conosciuta: la totale estraneità di Augusto De Berardinis rispetto alla ormai più che presunta corruzione ipotizzata nel Comune di Anzio.
Quello che sembrava essere “lo scandalo degli scandali”, in quanto si presupponeva che per garantire un servizio primario quale quello del trasporto disabili vi fosse un accordo di corruttela, si è da subito mostrato un “castello di sabbia” mal pensato e mal costruito.
Non si è fatto altro che seguire il regolare modus operandi di una normale pubblica amministrazione, specie in un piccolo Comune, e non per l’interesse di pochi, ma dei tanti: era impensabile anche il solo parlare di corruzione, figuriamoci incardinare un giudizio lungo anni che non ha fatto altro che screditare il mio assistito e l’immagine stessa del Comune”. Lo scrivono in una nota stampa il legali di De Berardinis dello studio Milita.
“In questi sei anni di giudizio, infatti, troppe sono state le menzogne accreditate alla sfera privata, pubblica e professionale del De Berardinis, senza dimenticare che questo triste giochetto gli è costato al punto tale da vedersi soggetto a restrizione della libertà personale, pagando ancora oggi lo scotto di una misura ingiusta.
E non solo: essendo stato l’ultimo ad uscire dagli arresti domiciliari e dall’obbligo di firma, ha pagato più di tutti l’estraneità alla vicenda, perdendo la possibilità di ricoprire incarichi di lavoro e vedendosi sfumare, senza nulla poter fare, l’opportunità di contrattare con le pubbliche amministrazioni e subendo via via i recessi dei privati contraenti.
Il tutto, in modo arbitrariamente ingiustificato.
Il tutto, mentre la vita degli altri soggetti coinvolti riprendeva il normale corso.
La nostra giustizia è lenta, è vero, ma allo stesso tempo risulta ed è risultata pienamente efficace nella affermazione della totale e assoluta verità.
Siamo sempre più convinti che, a volte, per risolvere questioni politiche, si è costretti ad adire l’autorità giudiziaria, ma la situazione sofferta dal mio assistito è lesiva di ogni diritto e tutela costituzionale.
Questa sentenza è allora in qualche modo da intendersi come una vittoria a metà: perché è vero che segna il punto ad una vicenda giudiziaria priva di fondamento, ma purtroppo questa stessa vicenda ha avuto comunque la forza negli anni di distruggere ed annientare un uomo, un professionista, lasciando ferite che tarderanno ancora a rimarginarsi.
In ragione di ciò, l’ultimo tassello che manca a questa triste storia, per restituire dignità e ricostruire l’immagine scalfita del De Berardinis, è la richiesta dei dovuti risarcimenti da parte di chi si è nascosto dietro e dentro a questo castello di sabbia ormai soffiato via”.
Lo studio legale Milita, composto da Cristian Milita e da Luca Zomparelli, pur consapevoli che il tempo trascorso non tornerà a rendere i meriti alla figura del De Berardinis, esprime la massima felicitazione per il risultato ottenuto, seppur lentamente. Un risultato in cui si è sempre creduto.
Dalla vicenda che vedeva coinvolto De Berardinis sono stati assolti anche l’ex Assessore Italo Colarieti, la cui carriera politica è stata interrotta dall’arresto e il Dirigente Angela Santaniello, anche lei uscita indenne dalle accuse ma che ha patito anche la sospensione dal lavoro.