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Politiche turistiche a Nettuno, il contributo ai programmi elettorali di Pio Trippa

Un contributo ai programmi elettorali. È di fatto oggi Nettuno una città turistica? Se non lo è, come credo, vediamo cosa le manca e cosa dovrebbe fare la futura Amministrazione 

NETTUNO TURISTICA?

Un contributo ai programmi elettorali. È di fatto oggi Nettuno una città turistica? Se non lo è, come credo, vediamo cosa le manca e cosa dovrebbe fare la futura Amministrazione comunale per raggiungere questo traguardo e ricomporre quella perduta identità di cittadina turistico-balneare e ridefinire con appropriati interventi promozionali quell’immagine che è andata perduta negli ultimi anni.
NETTUNO, una cittadina privilegiata per la sua posizione geografica e la sua vicinanza a Roma, può vantare un clima mediterraneo mite e salutare ove nell’’800 e nella prima metà del ‘900 le famiglie romane trascorrevano l’estate per risanare il “corpo e la mente”, complice anche una buona e genuina gastronomia abbinata ad un vino eccellente, il cacchione.
NETTUNO è anche ricca di monumenti medievali e rinascimentali, oltre ad alcune poche “superstiti” ville liberty che abbellivano il lungomare, ma ora soffocate da palazzi senza alcun valore architettonico. Nettuno ha anche reperti archeologici che vanno dalla preistoria al periodo Volsco, fino all’epoca romana, le cui testimonianze sono raccolte nel museo all’interno del forte Sangallo. Gli stessi ruderi romani e le ville rinascimentali che oggi si trovano nel territorio di Anzio fanno parte dell’eredità storica di Nettuno, Olim Antium. A tutto questo possiamo aggiungere la tradizione religiosa e folkloristica scaturita con l’arrivo della preziosa statua lignea della Madonna delle Grazie nel 1550, a cui poi si è aggiunta la reliquia del corpo di Santa Maria Goretti, visitata da migliaia di pellegrini durante l’anno, nonché il Cimitero Monumentale Americano, testimonianza che almeno la parte americana è sbarcata sulla spiaggia di Nettuno il 22 gennaio 1944. Tutto questo potenzialmente rappresenta una ricchezza inestimabile che ben poche altre cittadine italiane possono vantare. Ma non basta avere tanta ricchezza immobilizzata senza poter essere valorizzata e utilizzata a beneficio di tutta la cittadinanza e dei turisti in grado di apprezzarne il valore. Non è sufficiente dire siamo una località turistica grazie a queste potenzialità senza prima fare qualcosa di serio e concreto per trasformare Nettuno in una città vivibile per la cittadinanza prima ancora che per i turisti. Un reale e qualificato movimento turistico si potrà avere solo dopo che la società locale, soddisfatta del proprio ambiente, con tutti i possibili servizi a disposizione, si impegnerà a lavorare per creare i presupposti per una migliore ricettività e un ambiente più accogliente. Per realizzare tutto ciò occorre innanzitutto un radicale ripensamento urbanistico che va dalle infrastrutture connesse ai servizi, alla viabilità, che attualmente soffoca qualsiasi possibilità di movimento e di sviluppo economico-commerciale, ad una seria politica dell’accoglienza con adeguate strutture ricettive e ad un collegamento “istituzionale” con la Marina per una maggiore valorizzazione turistica del porto. Tra le infrastrutture la priorità riguarda il reperimento di parcheggi nelle vie di accesso al centro cittadino in modo da incoraggiare a lasciare l’auto; occorre anche ripensare ad una circonvallazione che permetta di raggiungere facilmente l’estremo opposto della città ed evitare così quel fiume di auto costrette a passare per la piazza centrale e per il lungomare. Si dovranno inoltre prevedere incentivi per alberghi e residence per invogliare gli operatori edili a costruire o trasformare gli edifici già esistenti. Altro aspetto importante riguarda i servizi culturali e del tempo libero con il completamento del teatro e la sistemazione del parco Loricina attrezzato in grado di ospitare incontri di varia natura, nonché migliorare e utilizzare meglio i complessi sportivi già esistenti. La società nettunese è assetata di cultura e di attività sportive di ogni genere, non ultimo va incoraggiato anche il rilancio “organizzativo” del baseball come primo sport cittadino. Grande importanza dovrà essere data alla sistemazione del manto stradale al centro ed in periferia e all’abbellimento dei marciapiedi e delle aiuole. Tutto questo è propedeutico a ricreare l’immagine di una piacevole e ridente cittadina che non vuole essere solo balneare ma offrire una complementarietà di attività che la rendano piacevolmente vivibile sia per i residenti che per i turisti.

Per quanto riguarda invece gli operatori privati, occorre che questi siano consapevoli che i loro interessi devono coincidere con quelli dei loro clienti e quindi partecipare attivamente a rendere l’ambiente piacevole e ospitale. Questo discorso vale in particolare per i gestori dei numerosi pub “culturali” del Borgo Medievale, il cui ruolo e presenza dovrà essere rivisto per far si che il Borgo diventi veramente un polo di attrazione turistica come tanti altri Borghi italiani. L’idea di un Albergo Diffuso all’interno del Borgo e l’inserimento agevolato di artigiani locali dovrebbe essere portata avanti con incentivi, coinvolgendo i proprietari dei tanti piccoli immobili. Per dare così a Nettuno una nuova identità turistica, espressione di tanti fattori che operano all’interno della società e del territorio, tutto questo dovrà essere fatto con la massima collaborazione tra pubblico e privato e tra gli stessi settori amministrativi comunali. È bene che si sappia una volta per tutte che il turismo è un settore interdisciplinare molto complesso che comprende le opere pubbliche, l’urbanistica, la pulizia e l’ordine ambientale e sanitario, l’organizzazione e la programmazione culturale e sportiva. Un eventuale Assessorato al Turismo, prima ancora di promuovere la località con manifestazioni culturali e folkloristiche di varia natura e pubblicizzare all’esterno l’offerta turistica nel suo complesso, dovrà collaborare con tutti gli altri settori operativi dell’Amministrazione per predisporre la località nel senso delle proposte che abbiamo prima indicato e successivamente passare a promuovere l’immagine che in tal modo è stata ricreata. In questa seconda fase, se si vuole raggiungere un target nazionale e internazionale, l’Assessorato al Turismo si dovrà collegare con le altre cittadine a sud del litorale di Roma, che hanno le medesime caratteristiche d’offerta, per poter creare sinergie in grado di attrarre l’interesse degli operatori turistici sia italiani che stranieri con appositi pacchetti turistici integrati. Non è sufficiente offrire al potenziale turista solo il mare e una spiaggia attrezzata, bensì occorre offrire possibilità di escursioni limitrofe e tutti i possibili servizi diversificati che rendano impegnato il turista fuori dalla spiaggia. Già alcuni decenni fa di questo se ne resero conto le cittadine turistiche della riviera romagnola.

Insomma, che possibilità ha ancora Nettuno di recuperare il tempo perduto e riappropriarsi di quell’identità di cittadina turistica la cui immagine potrà riconquistare l’interesse dei turisti, sia italiani che stranieri? Questo potrà avvenire solo se siamo in grado di mettere da parte gli interessi personali e i giochi di potere politici e cominciamo seriamente a creare quell’ambiente sano e produttivo in grado di offrire alla cittadinanza prima e al potenziale turista poi un alto tenore di vita e un’accoglienza finalmente degna di una località turistica.

Pio Trippa

Già Assessore al turismo negli anni ’70, già Segretario dell’Associazione Nazionale Italiana Esperti Scientifici del Turismo negli anni ’80, Dirigente dell’Ente Nazionale Italiano per il Turismo, relatore e autore di numerosi studi sul turismo e tempo libero e autore del saggio “Storia del Viaggio e del Turismo”.