Una serata evento, con la sala strapiena, quella che l’Amministrazione comunale di Anzio ha voluto dedicare al 75esimo Anniversario dello Sbarco con la proiezione al Cinema Astoria in via Matteotti, del docufilm Shingle 1944. Si tratta di una preziosa ricostruzione storica dello Sbarco di Anzio, realizzata a cura del regista Pierfrancesco Fiorenza, che durante la serata, a sorpresa, è stato premiato con una targa dal Primo cittadino Candido De Angelis, che ha definito il documentario “Un atto d’amore per la città di Anzio”. Ma è certamente anche una memoria storica inestimabile, grazie alle interviste autentiche dei pochi Veterani e Cittadini hanno vissuto una pagina drammatica della storia cittadina.
Alla serata evento hanno preso parte molti consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione. “Dallo scorso 22 gennaio – ha detto ai presenti il Sindaco Candido De Angelis – abbiamo intrapreso un percorso culturale all’insegna di tre parole: memoria, pace e giovani, ai quali dobbiamo far comprendere l’importanza del valore universale della Pace. Il documentario Shingle 1944 coglie in pieno il significato del nostro percorso, rivolto a mantenere viva la memoria, sulle sofferenze del nostro passato, per un futuro libero”. Shingle 1944, già proiettato per centinaia di ragazzi delle scuole superiori, è stato vissuto con molta emozione dai presenti. Nel docufilm, l’intervento conclusivo di Harry Shindler rappresenta una sorta di testamento storico per le nuove generazioni: “Ripensandoci, faceva tutto parte di una grande guerra, una guerra giusta, secondo me, per riportare la libertà, il diritto di voto, la democrazia, che in Europa era sparita ed ora stava tornando; noi stavamo facendo la nostra parte. E per questo, secondo me, che ne è completamente valsa la pena”. A dire la sua anche il regista Pierfrancesco Fiorenza. “Una cosa la voglio dire, io non sono un regista ma un produttore, ma questo progetto l’ho voluto fare io, perché in fase di preparazione ho avito modo di avere contatti con le persone che questa storia l’avevano vissuta. L’ho voluto fare perché nei libri di storia ci sono storie lontane, ma noi abbiamo una storia vera sofferta da persone vere che ancora oggi ci possono raccontare come hanno vissuto quel periodo le persone normali, chi aveva giorno per giorno e aveva paura del domani e chi ancora oggi può spiegarci che Anzio e Nettuno conservano la medaglia sul territorio di quell’onore di aver partecipato con eroismo e sopportazione ad un evento storico che è stata una grande tragedia”.
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