“La mia vita è una continua gioia, la contentezza che io provo è quasi indicibile”.
Che meraviglia sarebbe, se queste parole dette dal giovane Gabriele dell’Addolorata potessero essere sulla bocca dei giovani di oggi. È questo il “santo del sorriso e della gioia” che i Padri Passionisti di Nettuno festeggiano il 27 febbraio. Prima di entrare in convento si chiamava Francesco Possenti. Nacque ad Assisi nel 1838 e a quattro anni perse la madre. Seguì il padre, governatore dello Stato pontificio, e i fratelli nei frequenti spostamenti. Si stabilì con i suoi, poi, a Spoleto, dove frequentò i Fratelli delle scuole cristiane e i Gesuiti. A scuola primeggiava, si vestiva con eleganza, andava a caccia, a teatro, amava ballare. A 18 anni entrò nel noviziato dei Passionisti a Morrovalle (Macerata), prendendo il nome di Gabriele dell’Addolorata. Morì nel 1862 a soli 24 anni a Isola del Gran Sasso, prima ancora di diventare sacerdote. È lì venerato, nel santuario che porta il suo nome, meta di pellegrinaggi, soprattutto giovanili. È santo dal 1920, compatrono dell’Azione cattolica e patrono dell’Abruzzo. In occasione della festività di San Gabriele dell’Addolorata, mercoledì 27 alle ore 19,00 presso il Santuario di Nettuno vi sarà un incontro tra le realtà giovanili del territorio. San Gabriele è infatti un giovane che cercò la propria realizzazione e la trovò nell’amore a Dio e al prossimo. Il suo messaggio è chiaro, semplice, immediato, alla portata d tutti: si è grandi quando si fa bene quello che si deve fare! I Padri Passionisti del Santuario invitano all’appuntamento tutti i giovani interessati a non vivacchiare ma a vivere in pienezza la propria vita.