Lo scandalo di Tributi Italia approda nuovamente in un’aula di tribunale. Ritenendo che, tra numerosi episodi di bancarotta e un lunghissimo elenco di casi di peculato, la spa che si occupava della riscossione delle tasse locali per numerosi enti italiani tra cui Nettuno abbia fatto sparire centinaia di milioni di euro, la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di dieci manager.
Il pm Stefano Pesci ha chiesto un processo per i vertici di Tributi Italia, dichiarata insolvente nel 2010 dal Tribunale di Roma, e per imprenditori di società collegate. A rischiare il rinvio a giudizio sono così Giuseppe Saggese, Patrizia Saggese, Pasquale Froio, Mario Ortori, Laura Limido, Pasquale Leobilla, Cosima Celino, Angelo Pecere, Mario Antelmi e Angelo Marraffa. Secondo gli inquirenti, al Comune di Aprilia, tra il 2007 e il 2009, sarebbero stati sottratti oltre 27 milioni e mezzo di euro, il Comune di Pomezia sarebbe stato privato di quasi 153 milioni di euro. A Nettuno, dove la società di Saggese era entrata come socio privato della Nettuno Servizi, sarebbero stati sottratti 133 milioni di euro. Resta da capire se Nettuno si costituirà parte civile, come ha già fatto Aprilia.