A cinque anni dalla tragedia all’impianto Kyklos Acea, l’impianto di lavorazione dei rifiuti organici ad Aprilia, al confine con Nettuno che appesta la zona e che più volte è stato chiuso per il mancato rispetto delle normative e della realizzazione dei dispositivi di sicurezza che permettere ai residenti di vivere senza essere sopraffatti dal cattivo odore, il processo è stato di nuovo rinviato.
Non riesce quindi a partire il processo per la morte dei due autotrasportatori Fabio Lisei e Roberto Papini avvenuta il 28 luglio 2014 e alle famiglie si continua a negare un percorso di giustizia atteso ormai da davvero troppo tempo. All’udienza del 14 febbraio è stato riscontrato un difetto di notifica e il giudice ha dovuto quindi rinviare il tutto al 20 giugno prossimo.
Una rappresentanza del Comitato No Miasmi ha seguito l’udienza, a sostegno del lungo percorso giudiziario che i familiari delle vittime dovranno affrontare, “nell’auspicio che la verità sul terribile incidente che ha tolto la vita a due giovani operai sia trovata incontestabilmente”. Restano in piedi i disagi per i residenti e le proteste per la puzza e per dei comportamenti sempre al limite. Qualche settimana fa alcuni camion all’ingresso sono stati fermati e multati perché perdevano percolato e i carabinieri non li hanno fatti entrare nell’impianto.
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