Il caso dello sgombero alla Ex Divina provvidenza torna alla ribalta della cronaca con la seconda visita di Jimmy Ghione e di Striscia la notizia al Comune di Nettuno, per fare chiarezza sulla vicenda. Ma anche questa volta nessuno in Comune li ha ricevuti. La prima volta gli inviati di Striscia erano venuti a Nettuno quando si era in attesa del ricorso al Tar delle Associazioni (ricorso che è stato perso dalle Associazioni), oggi a sgombero quasi completato. Unico baluardo di resistenza nella sede della Ex Divina provvidenza (gli ingressi delle Associazioni sono stati sigillati) sono Antonio Rezza e Flavia Mastrella che hanno fatto richiesta di usucapione sulla sala che da trent’anni usano per le prove dei loro spettacoli e per fare una serie di attività a carattere sociale. Rezza si è rivolto alle tv nazionali anche perché non ritiene che a livello locale la stampa si sia schierata con sufficiente ardore e convinzione nella battaglia in difesa della cultura e delle Associazioni che da sempre erano attive presso l’Edificio della Ex Divina provvidenza. Ai microfoni di Striscia la notizia il performer è stato chiarissimo sul suo pensiero. “Le attività ormai sono tutte chiuse – ha detto – le Associazioni sono cacciate, quello che non ci piace è essere presi in giro e ci piacerebbe capire come mai dallo stesso portone che potrebbe crollare in testa alle Associazioni ogni sabato entrano decine di bambini e i loro genitori che li accompagnano al catechismo. A mezzo metro dalle sedi delle Associazioni possono passare i fedeli che, evidentemente protetti dalla loro fede non corrono rischi, mentre noi siamo stati tutti cacciati via”. Ancora più chiaro l’avvocato che tutela gli interessi di Rezza e Mastrella. “A noi ci fa piacere che la chiesa sia aperta e vorremmo che, nel rispetto delle leggi, anche tutti gli altri possano tornare nelle proprie sedi”. Jimmy Ghione ha sottolineato che Rezza e Mastrella sono portatori sani di cultura, artisti indiscussi e Leoni d’oro alla carriera e che non andavano trattati in questa maniera. “La prima che siamo venuti a Nettuno – ha detto Ghione . per chiedere conto della situazione ci avevano detto che saremo stati chiamati, invece non ci ha chiamato nessuno. Nessuno era presente in Comune la prima volta e nessuno anche oggi ci ha voluto ricevere. Il Comune è la casa dei cittadini, di tutti noi, ma nessuno ci apre e nessuno ci risponde”. Ghione, Rezza e Mastrella si sono quindi spostati proprio in via Menni dove, al momento delle riprese erano in corso di montaggio le impalcature che il Comune ha ordinato di realizzare per poter riaprire la strada al traffico. La via, lo ricordiamo, è chiusa da prima di Natale per il crollo di un comignolo sul tetto e per una serie di problemi strutturali riscontrati sull’edificio, che hanno portato il Dirigente ad ordinare lo sgombero. E’ opinione diffusa, tra le realtà Associative costrette a lasciare l’immobile, che la decisione dello sgombero sia estrema, che si sarebbe potuto intervenire sui problemi strutturali dell’edificio anche con le Associazioni operative all’interno e che ci siano, più in generale ‘interessi politici’ che hanno portato a questa scelta. Intanto giovedì e venerdì Rezza e Mastrella saranno protagonisti, con il loro spettacolo, a Matera, capitale della cultura.
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