Abbiamo incontrato il candidato a Sindaco di Nettuno Alessandro Coppola, che è riuscito nell’impresa di unire il centrodestra, per un confronto diretto sul futuro della città in cui è nato e vive da generazioni.
Come nasce – chiediamo – la candidatura a Sindaco con il centrodestra?
“La candidatura nasce da un lungo corteggiamento. Molti, come narra la leggenda su questo evento, pensano che sia tutto partito da una serata alla festa di Tre Cancelli. Tutti la citano come momento centrale ma in realtà era già un secondo appuntamento. Circa un mese e mezzo prima ero stato contattato e la prima risposta è stata: Non scherziamo. Non ero per niente convinto. La scelta, la decisione, è stata lunga e difficile. Temevo che questa decisione mi avrebbe cambiato la vita e in effetti così sarà. La verità è che io stavo bene così, faccio il mio lavoro da Ingegnere da 43 anni e sono stimato da tutti, magari potevo evitare. Dalla politica poi, non mi aspetto nulla, non cerco vantaggi personali. So che arriveranno solo disagi e contraccolpi anche nell’immagine”. “Il risvolto positivo è quello dell’impegno per la mia città – spiega – anche se lavorando, nell’arco della mia carriera ho trascurato i figli e me li sono ritrovati già grandi, e quello che spero oggi è di non trascurare i miei due nipoti che sono meravigliosi. Tra l’altro dovrò rinunciare, quasi integralmente, alla professione e danneggio anche i miei figli, che avranno un conflitto lavorando col settore pubblico”.
E allora cosa l’ha spinta a sciogliere la riserva?
“Cosa mi ha spinto? Tutti a Nettuno dicono che le cose non vanno ma nessuno poi si impegna per risolvere i problemi. Io sono di Nettuno da tre generazioni, sono nato a via Sacchi a Borgo e questa città la amo veramente. Questo sacrificio è pensato per dare qualcosa alla città e, immodestamente, penso di poterlo fare. Non dico che ci riuscirò ma dico che ci metterò tutto me stesso”.
Secondo lei cos’è che non va a Nettuno?
“E’ l’immagine della città che va cambiata e la qualità della vita. Ci sono delle cose che mi lasciano sconvolto. La conduzione delle attività, persone che demoliscono i capannoni perché non possono pagare le tasse, oggi le imposte sono vessatorie con un’economia stagnante che deriva, certo, anche da un generale problema nazionale. Poi l’accoglienza, ci vendiamo come città a vocazione turistica piuttosto che rurale, ma nulla attrae il turismo. C’è uno stato di abbandono legato a tutte le opere pubbliche incompiute che lascia senza parole, dalla piscina al teatro, dal parcheggione alla Tosi. Sono opere che danno l’idea del degrado generale e non parliamo del mare. Peche uno dovrebbe venire al mare quando a Nettuno trova i cartelli con i divieti di balneazione? Una cosa si deve fare con certezza è convogliare le acque del fiume Loricina fuori al largo. Parlando con i delegati di Acqualatina mi hanno suggerito la possibilità di creare una vasca che raccolga le acque del fiume e con un impianto di pompaggio farle confluire al depuratore. In questo modo l’acqua del fiume finirebbe al mare si, ma depurata. Si dovrebbero solo meglio utilizzare delle strutture esistenti. Questa è solo la fase propedeutica per invogliare il turismo. In questo modo almeno il mare sarebbe da bandiera Blu. A mio avviso devono essere rivisti i termini delle concessioni, ai balneari deve essere data la possibilità di vivere e lavorare con il mare anche d’inverno, di curare la spiaggia e il litorale magari con la ristorazione. Lo stesso vale per il porto. Dobbiamo offrire qualcosa per invogliare i turisti a venire da noi. Molto c’è da fare, stiamo buttando giù un programma e stiamo stabilendo le priorità”.
Con chi sta realizzando il programma?
“Il gruppo è formato da tutte le forze politiche – spiega – ognuno ha espresso un delegato con cui condividere le idee del programma e progetti per il futuro di questa città. Ci stiamo confrontando con Fabrizio Tomei, Arnaldo Scerrato, Stefano Tocca di Forza Italia, Tiziana Ginnetti e Luca Zomparelli per la Lega, Roberto Golia per Fratelli d’Italia e Giuseppe Barraco di Noi per l’Italia. In modo democratico ho cercato di coinvolgere tutti alla stesura del nostro programma. Ho dato una serie di indicazioni che ritenevo importanti, come la Variante al Prg con riguardo all’aspetto turistico ricettivo. So che se dico questo c’è chi penserà che vogliamo fare le villette, ma io non voglio fare case. Vorrei che se ci fosse un investitore che volesse fare un albergo, ci fossero le giuste premesse e dei luoghi dedicati. C’è tutto il discorso della riqualificazione dei siti storici, c’è da riprendere il discorso del parcheggio all’interno dell’area Ferroviaria, fare una convenzione per avere degli spazi di sosta in centro. La mia idea, che magari a non tutti piace ma io sono convinto sia essenziale, è quella di coinvolgere il privato poiché le amministrazioni non hanno molti fondi. Se i comuni vogliono fare delle opere e, soprattutto mantenerle, la via è la collaborazione con il privato. Il comune deve ritagliarsi una sua utilizzazione dei beni concessi, compatibilmente con la legge. Non si deve inorridire se il privato ricava un suo utile, lo fa a fronte di servizi resi. Si deve studiare un sistema che offra delle convenienze per tutti. Il privato deve diventare parte attiva con il giusto corrispettivo. Anche l’efficenza amministrativa è un punto importante. Da esterno il comune lo conosco, dall’altra parte della scrivania bisogna vedere, ma conosco le persone e credo di sapere come stimolarle e valorizzarle, ci sono molte professionalità penalizzate che andrebbero invece messe in luce. Credo che il metodo che ho sempre usato in tutti i 43 anni di attività sia l’unico valido e non è mai stato quello di urlare o impormi sulle persone, intendo arrivare al risultato in modo pacato e ragionato. Non c’è da punire nessuno, vanno solo incentivare le capacità di ognuno”.
Alla luce dell’ultima esperienza pensa che sarà un Sindaco a tempo pieno?
“Assolutamente si – risponde – sarò un sindaco a tempo pieno, sarò magari travolto da tante problematiche ma sarò a disposizioni di tutti compatibilmente con il tempo che mi lascerà l’impegno dell’Amministrazione. Per il resto farò la vita di sempre e sarò in mezzo alla gente. Lo spirito è quello di confrontarsi sempre con i cittadini. So quali sono le aspirazioni dei cittadini, le stesse che ho avuto io. Cercherò di esaudire per il possibile le richieste che mi faranno”.
Intende riorganizzare il Comune?
“Dobbiamo valutare la situazione che troveremo, una riorganizzazione sarà necessaria per creare uno staff, credo che ci sia margine per l’assunzione di un dirigente e un bravo segretario comunale, ma sono certo che si potrà fare benissimo”.
Ha già in mente dei nomi per la giunta?
“Torno alle origini – risponde – quando mi hanno chiesto di impegnarmi per la città ho posto solo due condizioni al centrodestra: che lo schieramento fosse unito, e che sono io a scegliere le persone. Non voglio avere imposizioni sulle competenze. Ovviamente ognuno dirà la sua ma devo essere ad avere diritto di veto. Sono riuscito a aggiungere un accordo, mi hanno assicurato che sarò io a scegliere e ancora non c’è nulla di definito, ma ci saranno tre persone di assoluto spessore, di cui mi fido, in settori delicati in cui io sono meno ferrato, come il Bilancio, per il resto c’è spazio di manovra”.
Perché i cittadini dovrebbero votarla?
“Si possono fidare di me perché ci metto la mia faccia, il mio passato, che è trasparente e alla luce sotto gli occhi tutti, ci sono pochissime ombre. Solo chi non fa niente non sbaglia mai ma del mio passato non c’è nulla di cui debba vergognarmi. Ho sempre lavorato con tutti e questo perché sono una persona competente e leale. Offro ai cittadini e alla città il mio passato e un metodo di lavoro, e dei principi vorrei portare in questa nuova avventura”.
Quali avversari teme di più?
“Non temo nessuno, semmai possa valutare chi può avere più voti. Se il Pd appoggia Marchiava potrebbe essere il più temibile, è una persona di tutto rispetto, un nettunese doc, non abbiamo caratteri simili ma siamo stimabili”.
A breve la campagna elettorale entrerà nel vivo e Sandro Coppola sarà certamente uno dei protagonisti. (eb)