Home Politica Revoca dalla Presidenza dell’Unicivica, Fantozzi: “Sono amareggiato”

Revoca dalla Presidenza dell’Unicivica, Fantozzi: “Sono amareggiato”

Riceviamo e pubblichiamo dall’ex Presidente dell’Università civica di Nettuno Roberto Fantozzi una lettera con cui esprime l’amarezza per la revoca dell’incarico e i suoi principi ispiratori… di seguito il testo integrale.

Sono profondamente amareggiato per la revoca dell’incarico da parte del Commissario per fatti che, come ho sempre ribadito, purtroppo solo per iscritto e senza mai essere stato sentito anche nei primissimi istanti, sono avvenuti all’esterno delle manifestazioni promosse dall’Università Civica; manifestazioni, di cui il Comune era a conoscenza e alle quali hanno preso parte anche dirigenti Comunali, che nulla hanno obiettato circa il loro svolgimento. Voglio precisare che nella “Guida ai luoghi dello sbarco”, realizzata dall’associazione culturale Nettuno olim Antium i cui curatori sono stai individuati dall’Associazione stessa, così come nelle visite guidate, nessun cenno di negazionismo storico, né altro è stato registrato. Quando circa un anno fa ho deciso di accettare l’incarico di Presidente, incarico che per la prima volta era stato deciso di non remunerare, sono stato mosso dalla convinzione che la città di Nettuno non potesse essere privata di un polo culturale come l’Università Civica, che era stato un punto di riferimento e aggregazione per molti cittadini. Abbiamo ereditato un’Istituzione, che dopo due anni di inattività, presentava profondi segni di abbandono, da fatture non pagate a scatoloni rosicchiati dai topi. Tutto è stato sanato e ripristinato. Sono state riavviate le attività, mi piace ricordare la prima fra queste realizzata in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico: “Costituzione Signora d’Italia” (8 marzo 2018). È seguita, poi, l’adesione alla “ XIV settimana contro il razzismo” patrocinata dall’Unar e da cui, grazie alla partecipazione delle scuole, è stato premiato il miglior disegno contro il razzismo, diventato poi la copertina dell’Ordine degli Studi. Voglio anche ricordare, tra le altre, la presentazione del 3° Rapporto Mafie nel Lazio e non ultima la presentazione del libro “A Mano disarmata” di Federica Angeli.

Contestualmente, sono stati riavviati i corsi sulla base dei numerosi progetti presentati da molti docenti, a cui non abbiamo mai chiesto il loro credo politico, ma abbiamo valutato esclusivamente la bontà delle loro proposte. Del resto la Costituzione ci ricorda che non esistono cittadini di serie A e di serie B, persone che possono essere chiamate e altre che a priori devono essere escluse. Tutti hanno diritto a partecipare, finché rispettano i programmi concordati e si attengono a valori Costituzionali. Tornando alla manifestazione del 75° anniversario dello sbarco, subito dopo essere venuti a conoscenza dell’accaduto, sono state prese immediatamente le distanze dalle affermazioni pubblicate da Cappellari sul suo profilo – che non si poteva certo tenere sotto controllo da parte nostra – esternazioni che non appartengono né a miei valori né ai valori che l’Istituzione ha portato avanti in tutte le sue iniziative. Inoltre, è stato reso noto allo studioso, attraverso una mia lettera, che non ci sarebbe stata in futuro più alcuna collaborazione, in considerazione proprio delle frasi riportate. Tutto questo a tutela dell’immagine sia dell’Università Civica sia del Comune di Nettuno. Giova poi ricordare, comunque, che il dottor Cappellari quale rappresentante dell’Accademia Delia è stato protagonista di numerosi eventi culturali svoltisi sul territorio, ricordo tra gli ultimi la manifestazione “Tridente d’oro alla cultura città di Anzio e Nettuno”, svoltasi nella sua ottava edizione il 10 agosto 2018 nell’ambito delle manifestazioni dell’estate nettunese “Holidays in Nettuno” patrocinata tra gli altri dal Comune di Nettuno, nonché la 15° edizione del “Guerra e Pace film Festival”. Ora mi chiedo, come potevamo prevedere tutto ciò? Inoltre, dove erano gli attenti (ex) rappresentanti del Partito Democratico (Sannini e Burrini) che si sono affrettati, per sguaiati opportunismi politici, a chiedere le nostre dimissioni, senza mai verificare quanto accaduto? Forse, erano impegnati ad elaborare strategie per vittorie pirriche in virtù delle loro elezioni interne, nonché per l’imminente campagna elettorale delle prossime elezioni europee e amministrative. L’epilogo ella vicenda è noto e del resto si sa Dat veniam corvis, vexat censura columbas. Desidero augurare un buon proseguimento nella gestione dell’Università Civica ai membri del Consiglio di Amministrazione, che fino ad oggi mi hanno affiancato nelle attività; un grande in bocca al lupo al dottor Carlo Conte che, oltre ad essere stato mio docente di Italiano, e noto esponente del PD locale, ha fortemente voluto la nascita dell’Università Civica; lui dovrebbe subentrare ora nel Cda.

Le persone passano le Istituzioni rimangono. Lascio questa esperienza con la serenità d’animo di aver sempre agito seguendo quei valori che i padri costituenti ci hanno trasmesso. Concludo utilizzando le stesse parole con cui ho chiuso la mia introduzione all’Ordine degli Studi di questo anno accademico: un benvenuto a tutti coloro che si iscriveranno ai corsi, parteciperanno alle iniziative o anche semplicemente seguono quanto viene realizzato: L’Università Civica è prima di tutto loro.

Roberto Fantozzi

 

La lettera dell’ex Presidente Fantozzi in primis testimonia l’impegno che personalmente ha profuso nel portare avanti il suo ruolo all’interno dell’Università civica. Impegno che, siamo certi, con lo stesso ardore ha portato avanti anche il Direttore Chiara Di Fede. E non è difficile comprendere l’amarezza per la brusca interruzione di questa esperienza che dopo quasi due anni di vuoto era stata riavviata con idee e progetti tutti positivi e di spessore. Proprio in virtù di questo impegno il ruolo dell’Unicivica nelle celebrazioni per lo Sbarco è stato centrale. Nella lunga e bella lettera dell’ex Direttore Fantozzi, a nostro avviso, manca una cosa e ce né una di troppo. Manca l’ammissione di una responsabilità. Non certo quella di condividere le posizioni revisioniste dello storico Cappellari, ma quella di aver dato un palco ad una persone che nei fatti ha dimostrato di non meritarlo. Non è importante che durante gli eventi Cappellari non abbia esposto teorie revisioniste, quello che è inammissibile è che una persona selezionata per questo compito sia la stessa che inneggia al fascismo su gruppi social cittadini. In precedenti occasioni Cappellari, pur coinvolto negli eventi, era riuscito ad evitare scivoloni, questa volta non accaduto. C’è stato un errore, grave, di valutazione, i cui esiti sono sotto gli occhi di tutti e da cui non basta prendere le distanze a parole. Una cosa di troppo è la critica alla politica che chiedeva dimissioni. La politica Roberto Fantozzi la mastica e ne conosce bene le dinamiche, qualche volta positive altre meno, e una revoca, bisogna dirlo, non è mai un buon punto di partenza per un endorsement. (eb)