Home Cultura e Spettacolo Per non dimenticare, gli studenti del Picasso posano una Pietra d’inciampo

Per non dimenticare, gli studenti del Picasso posano una Pietra d’inciampo

L'importanza della memoria ... per non dimenticare. Si è concluso con l'installazione della pietra d'inciampo progettata e realizzata dagli alunni e alunne dell'indirizzo

L’importanza della memoria … per non dimenticare. Si è concluso con l’installazione della pietra d’inciampo progettata e realizzata dagli alunni e alunne dell’indirizzo di design dei metalli e dell’oreficeria, il percorso multidisciplinare dedicato alla Shoah degli studenti del Liceo Artistico Pablo Picasso di Anzio. In un silenzio assordante e invitati alla riflessione, i ragazzi hanno ascoltato il testo di Francesco Guccini, “La canzone del bambino nel vento” mentre scorrevano le immagini dei campi di concentramento di Auschwitz, seguito dalla proiezione di un documentario. Vi è stata poi una sentita lettura di alcuni brani tratti dal Diario di Anne Frank; dal libro di Hannah Arendt “La banalità del male”; sono state lette la poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi, la poesia “La farfalla” di Pavel Friedman, uno dei tanti ebrei vittime dell’Olocausto. Quest’ultimo testo è stato letto in tedesco da un’alunna della classe 1B e tradotto in lingua italiana da una compagna. Con voce spezzata dall’emozione, alcuni alunni delle classi quinte, ricordano che la Shoah non ha investito solo il destino di un popolo ma essa riguarda anche chi non appartiene al popolo ebreo. Affermano che bisogna capire per comprendere fino in fondo: la Shoah, i crimini contro l’umanità, le violenze, non solo vanno ricordati, occorre riflettere, approfondire per capire fino in fondo ciò che è stato e che mai più dovrà ripetersi. La frase scelta dagli alunni per l’incisione sulla pietra “… perché qui la guerra si combatte coi pastelli affileremo le nostre matite come coltelli” è stata estratta da un testo del rapper Anastasio, ad indicare, a tutti coloro che “inciamperanno” sulla pietra deposta nell’atrio esterno, che non occorre la violenza, non occorrono le guerre poiché il male, la cattiveria e l’odio si possono combattere con l’intelligenza emotiva, con la creatività, con la gioia che dà anche un colore pastello, con la passione. Auspichiamo, dicono i ragazzi, che il cambiamento in ognuno di noi (persone del mondo) possa avvenire soltanto attraverso un cambiamento culturale. Il passato non si dimentica, non si può dimenticare. Fare memoria significa schierarsi con decisione contro ogni forma di fascismo, di razzismo e contro ogni forma di violenza. L’installazione della pietra all’interno della nostra scuola è per tutti testimonianza per il domani.

 

Il 10 febbraio gli studenti ricorderanno anche un’ altra pagina brutale della storia che ci riguarda: Le foibe. È necessario sapere e abbattere, in questo caso con la creatività, i muri dell’indifferenza.