“Volevamo chiarire che la nostra richiesta di usucapione del locale della ex Divina Provvidenza non ha nessuno scopo di lucro”. Lo scrivono in una nota gli artisti Antonio Rezza e Flavia Mastrella. “In quel posto c’è il nostro passato, le nostre idee, il nostro talento. Quella stanza non verrà mai messa in vendita né da noi ne dai nostri eredi ma diventerà una Fondazione dedicata al nostro lavoro e dove i giovani che vorranno lavorare ed esprimersi liberamente avranno una casa. Vogliamo fugare qualunque sospetto di calcolo da parte nostra, e vogliamo affermare con forza la certezza che questo bene immobile tornerà attraverso una Fondazione ad essere amministrato dallo Stato e a costituire un punto fermo per lo sviluppo della fantasia nella provincia, sempre più abbandonata a ignoranza e rappresaglia. La richiesta di usucapione è pertanto stata inoltrata per opporre una nuova e irriducibile resistenza a questo sgombero insensato e coatto nell’interesse nostro, delle altre Associazioni coinvolte e di tutti quelli che verranno dopo di noi. Contro ogni prepotenza”. Antonio Rezza e Flavia Mastrella.
Usucapione alla Ex Divina Provvidenza, ecco le ragioni di Rezza e Mastrella
"Volevamo chiarire che la nostra richiesta di usucapione del locale della ex Divina Provvidenza non ha nessuno scopo di lucro".