Sono i professori Fornero e Silvestri a contattare la nostra Redazione a seguito delle dichiarazioni del Commissario Strati, relativi allo sgombero della Ex Divina provvidenza, in cui si parla dei prossimi interventi di ristrutturazione, inseriti nel piano triennale delle Opere pubbliche in corso di approvazione, ma anche del fine sociale (e non a scopo di lucro) delle Associazioni che hanno i locali in assegnazione ormai da trent’anni. “Abbiamo sempre avuto il massimo rispetto per questa struttura, per gli associati, per le Istituzioni – ci dicono all’unisono – e siamo entrambi improntati alla cultura e al sociale. Non siamo qui per scopo di lucro ma abbiamo sempre collaborato con le Istituzioni a fini sociali”. “Con il nostro forno – spiega – il professor Silvestri – abbiamo sempre realizzato le ceramiche per il comune, per i doni Istituzionali, per i Paesi stranieri. Le nostre produzioni sono anche alla Casa Bianca, al Vaticano, ovunque. Con il Centro primavera abbiamo avviato una collaborazione meravigliosa.
Mi intristisce pensare che questo non sia considerato. Noi – spiega – siamo pronti a collaborare con il Comune, non vogliamo sfidare le Istituzioni, siamo uomini delle Istituzioni abbiamo giurato fedeltà alla Repubblica. Ma non possiamo andare via di qui in due o tre giorni. Ci sono strumenti pesanti, che non sappiamo dove portare, materiali di valore affettivo che ci vorrebbero mesi per impacchettare e portare via. Ci chiedono le chiavi e noi vogliamo anche darle, ma qualcuno deve aiutarci nella cura e nella custodia dei nostri attrezzi che sono preziosissimi, anche affettivamente e raccontano un percorso di trentenni di vita in cui abbiamo aperto la nostra arte a tutti coloro che hanno voluto.
In questo momento poi – conclude il professor Silvestri – siamo nel pieno di un cambio generazionale, di un passaggio di consegne, insegnami con fatica ai giovani la nostra arte. Da mesi purtroppo tutto è fermo, sono saltati gli eventi di Natale. Spero che il Commissario ci capisca, parli con noi. Vogliamo solo trovare una soluzione valida per tutti”. “Anche noi siamo pronti a collaborare – spiega il professor Fornero – le chiavi di fatto le hanno già riprese perché ogni attività qui è ferma, ma chiediamo aiuto e garanzie per i nostri laboratori, per le attrezzature ingombranti e preziose. Per questo non possiamo davvero restituirle, perché abbiamo in custodia il materiale, anche degli associati, e non abbiamo idea di chi possa entrare qui se ce ne andiamo. Siamo custodi e responsabili. Chiediamo al Commissario di venire a vedere, di studiare con noi una soluzione. Non si tratta di cose che si possono portare via in poco tempo e poi dove. Ci vorrebbe solo che ci fosse la volontà di capirsi e venirsi incontro. Lo speriamo tanto”. Insomma collaborazione con il Comune è il messaggio dei due professori che chiedono tempo e sostegno per una soluzione. Intanto i primi operai intervenuti per sistemare il comignolo crollato hanno creato il primo guasto all’impianto elettrico, che è saltato.
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