Home Cronaca Omicidio Pompili, in tribunale le parole nell’ultima telefonata alla madre

Omicidio Pompili, in tribunale le parole nell’ultima telefonata alla madre

“Vedevo che mia figlia non stava bene e i bambini tanto spaventati. Le facevano fare cose che lei non voleva fare, ma non sapevo che si prostituisse.

Gloria Pompili

“Vedevo che mia figlia non stava bene e i bambini tanto spaventati. Le facevano fare cose che lei non voleva fare, ma non sapevo che si prostituisse. L’ho vista picchiare dal marito e una volta, solo per essermi venuta a trovare, è stata pestata”. Queste alcune delle dichiarazioni fatte, nel corso di una lunghissima deposizione davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Latina, da Carmela Del Prete, madre di Gloria Pompili, la 23enne di Frosinone che sarebbe stata costretta dai parenti a prostituirsi nella zona di Nettuno, bastonata ogni volta che provava a ribellarsi e alla fine uccisa di botte sotto gli occhi dei suoi figli di 3 e 5 anni.

Per il pestaggio finito in tragedia e sfruttamento della prostituzione, sono stati mandati a giudizio Loide Del Prete, 40 anni, cugina della vittima, e il compagno della 40enne, Saad Mohammed Elesh Salem, di 24 anni, di nazionalità egiziana, entrambi arrestati a distanza di un mese dal delitto. Tutti e due lavoravano a Nettuno in una frutteria in zona San Giacomo. Solo per maltrattamenti e sfruttamento della prostituzione è stato inoltre mandato a giudizio il marito di Gloria Pompili, fratello di Elesh, Mohamed Mohamed Hady Saad, 29 anni, mentre è stato ritenuto del tutto estraneo ai fatti l’ex compagno, padre dei due bambini, al quale dopo l’accaduto è stata anche tolta la patria potestà e non si è potuto costituire parte civile. Gloria Pompili, dal mese di febbraio 2006, sarebbe stata fatta prostituire dai parenti nella sua abitazione, sull’asse attrezzato di Frosinone e a Nettuno, sulla Nettunense. E proprio rientrando a Frosinone dal litorale romano, giunta nel territorio del Comune di Prossedi, la giovane ha perso la vita. Quindi, in aula, il racconto di un’ultima telefonata alla madre, tre-quattro giorni prima dell’omicidio. “Gloria mi chiamò da una cabina telefonica. Era spaventata. Mi disse però di non raggiungerla, che voleva solo sentirmi”. Un contesto di profondo degrado quello che ha portato alla morte della 23enne dagli occhi tristi che avrà giustizia forse solo dopo la sua morte grazie al coraggio dei suoi figli che hanno raccontato ai Carabinieri delle violenze a cui era sottoposta. La stessa Carmela Del Prete, infine, ha ammesso di essere stata spinta dai parenti a recarsi in Egitto, a spese loro, per delle cure odontoiatriche, per poi scoprire che tutto serviva a farle sposare un egiziano e far così ottenere a quest’ultimo la cittadinanza. Si tornerà in aula il prossimo 5 febbraio. E a parlare saranno gli investigatori.