Home Politica Assemblea pubblica a Nettuno, Marchiafava: “Dobbiamo cambiare tutto”

Assemblea pubblica a Nettuno, Marchiafava: “Dobbiamo cambiare tutto”

Una sala gremita, tanti politici, tanti curiosi questa mattina in via Romana a Nettuno. Ha destato certamente curiosità l'Assemblea pubblica partecipativa 

Il dottor Marchiafava

Una sala gremita, tanti politici, tanti curiosi questa mattina in via Romana a Nettuno. Ha destato certamente curiosità l’Assemblea pubblica partecipativa organizzata da Waldemaro Marchiafava, medico dermatologo con la passione per la politica, per analizzare la situazione odierna di Nettuno, in piena crisi, dopo ben quattro commissariamenti. In sala, tra gli altri, due ex sindaci, Antonioni Simeoni e Alessio Chiavetta, il segretario del Pd Carla Giardiello, Nicola Burrini, Marco Federici, Mirko Sannini, Gianni Cancelli, Luigi Noro, Marcello Armocida, Alberto Supplizi, Gianluca Cesarini, Roberto Lucci, Mauro Rizzo, Marina Aimati e Nanda Salvatori. Ad aprire i lavori proprio il professor Marchiafava.

“È tutto partito l’8 settembre che non è un caso – ha detto – oggi io spero che si rompa qualcosa per creare quale altra cosa, una trasversalità del tutto nuova. Sono felice davvero di vedervi qui. Spero che siate in grado di raccontare la rabbia dei nettunesi. Nettuno si porta dietro brutta cronaca e una storia recente spiacevole, al punto che alle volte si sente imbarazzo a dire: sono di Nettuno. Ma Nettuno non è questo è non merita questo. Grazie davvero ancora di essere qui. Ora quello che vi chiedo – ha detto al pubblico in sala – fateci parlare, alla fine apriremo il dibattito, perché Nettuno non merita di finire su striscia per discutere dei problemi locali”. Il primo a prendere la parola è stato Giuseppe Mastrantonio per l’associazione anziani di Nettuno in rappresentanza del Presidente Iolanda Bellobono in viaggio per il Capodanno. “Noi abbiamo realizzato il Bocciodromo – ha detto – ci abbiamo lavorato e investito soldi, poi il Sindaco Chiavetta lo ha assegnato ad altri, una società di Anzio. Oggi è chiuso ed è una palestra. Ora ci stanno mandando via dalla sede del centro anziani. Facciamo tante attività che nella nuova sede che ci hanno proposto sarebbero impossibili, e non sappiamo che fine ci faranno fare. Anche le altre attività sono a rischio. Abbiamo offerto la possibilità di intervenire sugli impianti di investire sull’immobile, nessuno ci ha risposto e ci sembra di non avere un futuro”. Poi è stata la volta di Ferdinando Fornaro dell’Associazione Ibis. “Grazie per l’opportunità di parlare – ha detto – siamo qui a Nettuno e nella sede della Ex Divina provvidenza dal ’78. Quello che ci chiediamo è a chi andrà questa struttura storica. Con Rezza e Gatti Silvestri siamo lì dagli anni ’70. Rezza è Leone d’oro a Venezia e ci dovremmo rendere  conto che rappresenta un valore culturale immenso e anziché premiarlo lo mandiamo via. Lo avremmo dovuto accogliere col tappeto rosso e lo sfrattiamo. Già Nettuno è una città distrutta dai costruttori. Stiamo diventando una periferia chiusa al mare e nella mente, non ci sono cinema o luoghi di incontro e dibattito. Alla ex divina provvidenza a nostre spese abbiamo realizzato una sala per tutti. Non siamo occupanti abbiamo rifatto l’impianto elettrico a norma abbiamo documento che non ci sono pericoli. Un appello: discutiamo di cultura”.

Quindi ha ripreso la parola il professore Marchiafava. “Buttiamo fuori gli anziani che rappresentano la saggezza – ha detto e i Leoni d’oro”. Poi il professore ha presentato un delegato dell’Associazione studentesca Anzio e Nettuno perché – ha spiegato – “questa è un’assemblea partecipativa non è un assemblea chiusa tra pochi in cui pochi decidono per tutti”. A prendere la parola Lorenzo della Rete degli studenti medi.
“La situazione delle scuole non è buona – ha detto – ci sono tutte strutture non a norma sono di competenza dell’ex provincia ma i sindaci, per anni, non hanno fatto nulla per chiedere interventi e le scuole sono invivibili con 1000 studenti poche aule gli impianti non a norma. Lo sgombero della Ex Divina provvidenza fa ridere. Si sgomberano gli altri la scuola sta molto peggio un piano chiuso tetto marcio ma gli studenti stanno tutti dentro. L’impressione è che della cultura non importi a nessuno. Noi ringraziamo le Associazioni ci hanno sempre ospitato e vogliono intervenire sulla struttura spero che il commissario capisca e spero che gli studenti vengano rimessi al centro della politica”.

“Gli anziani fuori, la cultura fuori, lo sport? fuori – ha poi rimarcato Marchiafava – abbiamo cacciato tutti anche Bruno Conti che voleva fare una scuola calcio. Una situazione assurda”. Quindi ha preso la parola Gaetano Russo della Protezione civile. “Noi – ha detto Marchiafava – siamo diventati il popolo del giorno dopo. Dopo ogni tragedia diciamo che lo avevamo previsto, ma prima non agisce più nessuno”.
“Io mi occupo dell’attuazione del piano di emergenza comunale – spiega – insieme ai dirigenti. Noi siamo comune capofila siamo bene organizzati con quattro associazioni due di occupano di mare due delle emergenze invernali, dagli allagamenti agli incendi agli alberi caduti, emergenze di ogni tipo. Io sono il presidente dell’Associazione Nettuno e porto il nostro nome a soccorso dei luoghi in cui si vivono emergenze. Il centro operativo intercomunale a Tre Cancelli è fortunatamente tornata a noi. Funziona bene perché siamo volontari ma andrebbe migliorata la burocrazia. Le sedi e le richieste non dovrebbero essere un problema”. “Questa è una risorsa – ha detto Marchiafava – cerchiamo di non sprecarla. Quello che è emerso è che serve appartenenza e senso civico che si sta perdendo, che non si sente più. Io nonno sento. Il bene comune è importante e oggi sembra che non si tuteli più”.

“I consiglieri di maggioranza – ha spiegato ancora il dottor Marchiafava, tirando le fila degli interventi – hanno sfiduciato i Sindaci nelle ultime quattro elezioni. Stride che sfiduciano gli stessi che hanno contribuito alle elezioni. Che c’è dietro? Non accuso nessuno e non faccio questioni politiche ma secondo dietro una maggioranza che sfiducia un Sindaco ci sono richieste a cui non si è dato risposta. Ci sono egoismi personali. Nel frattempo arrivano i commissari e ci marchiano come mafiosi. Oggi voi vi chiedete se mi candido a Sindaco – ha detto Marchiafava in conclusione – e io vi rispondo: date disponibilità alla vostra partecipazione. Creiamo comitati. Non un comitato ma più comitati, sulle proprie esperienza diffondiamoli e si traggono le conclusioni sulle condizioni future. Se ci sono persone con un onesto vissuto, persone nuove senza precedenti politici e tanti giovani allora partiamo. Abbiamo rovinato una generazione, i giovani sono amorfi, senza passioni e impegni, dobbiamo risvegliare il loro interesse. L’ultima domenica di gennaio ci rivediamo e tireremo le somme e vi dirò se sarò il candidato”. A chiedere l’intervento del dottore un lungo applauso dei presenti, poi il dibattito tra le persone in sala sui temi dello sport e dell’organizzazione politica.