Home Politica Mozione contro il Sindaco in aula, bagarre tra maggioranza e opposizione

Mozione contro il Sindaco in aula, bagarre tra maggioranza e opposizione

E' il consigliere di opposizione del Movimento 5 stelle di Anzio Rita Pollastrini ad introdurre la questione delle vicende giudiziarie del Sindaco di Anzio,

E’ il consigliere di opposizione del Movimento 5 stelle di Anzio Rita Pollastrini ad introdurre la questione delle vicende giudiziarie del Sindaco di Anzio, che sta affrontando una verifica fiscale della Guardai di Finanza sulla sua azienda di famiglia. “Non si tratta di una mozione di sfiducia – ha detto – come erroneamente riportato da alcuni. E non siamo qui a fare accuse di natura giuridica, perché tutti sono innocenti fino al terzo grado di giudizio. Anzi. Auguriamo al Sindaco anzi di uscire indenne dai controlli. Quello che contestiamo – spiega la Pollastrini – è che i procedimenti in corso inficiano la fiera e l’autorevolezza politica del primo cittadino. Questo poi crea un cumulo con l’assessore Salsedo in attesa di giudizio e dell’assessore Ranucci, anche lui soggetto ad azione penale. Una giunta e un’Amministrazione con tutte queste indagini ha problemi. L’unico a lasciare è stato l’ex Presidente dell’assise Millaci, tra l’altro non si comprende perché si siano usate due pesi e due misure. Chiediamo un dibattito e chiediamo le firme per discutere la sfiducia (ne servono dieci)”. Il Presidente del consiglio Giusy Piccolo ha ricordato che, vista la delicatezza del tema, ognuno si prende le responsabilità legali di quanto dice. L’opposizione quindi, ha chiesto alla maggioranza di firmare la mozione. Ha poi preso la parola il consigliere Maranesi che ha fatto presente ai 5 stelle che la Raggia. Roma non si è dimessa in attesa di giudizio. Non si può essere garantisti solo con chi ci piace. La moralità politica la da la legge”. Il Sindaco di Anzio si è quindi alzato e, rivolto alla Pollastrini ha detto “la Raggi non si è dimessa” quindi ha sussurrato delle parole rivolte al consigliere 5 stelle Maria Teresa Russo (che non siamo riusciti a sentire) e che hanno fortemente urtato il gruppo e causato la reazione del Capogruppo, e per qualche secondo è uscito dall’aula. Il consigliere Pollastrini ha quindi chiesto al Presidente dell’assise Piccolo il rispetto dell’aula. “Il sindaco non si può permettere di offendere i consiglieri, noi non lo facciamo. Ci ha ricordiamo che siamo responsabili per quello che diciamo, lo è anche il sindaco, che se non ci vuole sentire può uscire ma non ci può insultare”. Di nuovo ha preso la parola Maranesi, che ha confermato la fiducia della maggioranza al Sindaco augurando a lui e alla sua famiglia di uscire dalla vicenda il Prima possibile.

Quindi ha preso la parola il Sindaco De Angelis. “Questa vicenda lascia amarezza – ha detto – qui stamattina c’era gente che sorrideva mentre era nelle intercettazioni di chi chiedeva i soldi con i rifiuti e pensavo che io dovevo sentire la mozione di sfiducia. E non accetto – ha detto rivolto ai 5 stelle – neanche il vostro garantismo peloso sul terzo grado di giudizio. Secondo voi io mi dovrei dimettere per quattro firme e poi magari tra 15 giorni si scopre che qualcuno ha sbagliato a leggere le carte. Subisco un accanimento mediatico, incomprensibile, che mi amareggia e che poi sfocia in qualcosa di diverso. Io non sono mai finto in azioni penali. Ci sono state contestazioni della Corte dei conti, sempre onorate. Qui non si tocca me, si tocca la famiglia, i figli, poi quando si toccano i figli si impazzisce. Mi si contesta un’evasione da 1,5 milioni. Ci possono essere state omissioni, errori, ma i numeri non sono quelli. Ma il tuo garantismo peloso, Pollastrini, è macchiettistico. Mi dici si è vero il terzo grado di giudizio però intanto te ne vai a casa. Poi si allora che si diventa matti, quando si tocca la famiglia. Non avete aspettato un attimo, una verifica. Non avete aspettato un attimo sui titoloni sui giornali, finiti sui giornali, in tutta Europa. C’è la mia maggioranza che non mi chiede di andare anzi mi conferma la fiducia, vicino al Candido Sindaco cè quello con la famiglia, con moglie e tre figli, quando soffrono i figli poi soffrono tutti, ricordiamocelo”. Poi ha preso la parola l’assessore Pino Ranucci che ha spiegato la sua posizione. “Dopo sei anni non c’è la prima udienza- spiega – se domani verrò condannato per aver difeso degli operai, pagherà. Sarà il giudice a decidere, non l’opposizione. Ho un difetto caratteriale lo ammetto, ma ricordatevi prima di mettere alla gogna le persone ricordiamoci che la famiglia ce l’abbiamo tutti”. E’ poi intervenuto il consigliere del Pd Marracino. “Ritengo che alcuni dovrebbero dimettersi, perché indagati inserito a questioni che riguardano la Pubblica amministrazione. Per il Sindaco invece ritengo che si tratti di questione personale, le dimissioni ci saranno se si arriverà ad una condanna”. Il consigliere Angelo Mercuri, della maggioranza ha difeso il suo sindaco. “Siete opposizione perché non avete mai avuto fiducia in questo Sindaco – la sfiducia – ha detto – può avvenire solo dalla maggioranza. Così non è Forza Candido”. Quindi  stata la volta del consigliere 5 stelle Maria Teresa Russo. “Questi toni dispiacciono – spiega – mi scuso con il consigliere Maranesi se ho riso quando ha citato la Raggi. Facciamo sempre uno sforzo per non cadere nelle provocazioni. Ricordo sulla Raggi che il Pd chiede le dimissioni. Io vorrei offrire un mio piccolissimo contributo. Ho ben presente le sue parole quando si è seduto in consiglio, all’emozione e al senso di responsabilità che sentiva e che anche io sento. Spesso vengono date lezioni su come si deve fare l’opposizione la volete propositiva e costruttiva, noi ci proviamo, ma se le posizioni fossero invertite voi che fareste. Io il sindaco personalmente non lo conosco, non mi permetto di giudicare. Secondo voi come opposizione cosa dovremmo fare? Dire che va tutto bene? Dobbiamo sottolineare i problemi che ci sono. Oggi discussi 15 punti all’ordine del giorno, perché non ci sono stati consigli. Voi non potete essere la perfezione assoluta non potete pensarlo”. “Sto molto apprezzando il tuo discorso – ha detto il Sindaco alla Russo a cui ha chiesto poi quali fossero i documenti mancanti di Bilancio. “Mi ero raccomandato – ha detto – che vi fosse consegnato tutto”. “Non abbiamo i numeri per la sfiducia – ha poi aggiunto Maria Teresa Russo – ma con questa mozione sto rispettando il mio ruolo politico non personale. Io personalmente non attacco nessuno, però l’opposizione può, deve chiedere le dimissioni del Sindaco, sta poi a voi dire che non ci sono problemi”. Quindi Lina Giannino del Pd, ha letto la sua mozione. “Non siamo un tribunale – ha detto – qui si propongono idee e progetti per la città ma c’è stata una escalation di azioni giudiziarie. Se è pazzo si faccia ricoverare, c’è il centro di igiene mentale se i suoi figli hanno problemi è causa sua non nostra. Il Sindaco è provocatorio”. Il Presidente Piccolo ha poi richiamato tutti ad un linguaggio consono. Quindi ha tolto la parola alla Giannino. Di Carlo ha poi difeso il Sindaco e la Salsedo. “Sono tutti innocenti fino a prova contraria”. A chiudere il dibattito la Pollastrini. “L’atteggiamento del Sindaco lo vivo come una minaccia, accederò alle registrazioni e farà i miei passi”. Anche il Sindaco ha chiesto le registrazioni, per valutare le dichiarazioni di Lina Giannino. Quindi l’assessore Ranucci ha ricordato la situazione di Di maio e la polemica è degenerata con le varie fazioni presenti tra il pubblico. La mozione, infine messa al voto, è stata bocciata. L’unico esito è stato l’ulteriore inasprimento dei rapporti tra le parti.