Home Cronaca Bimbo conteso ad Anzio, ecco cosa è accaduto al Mercato settimanale

Bimbo conteso ad Anzio, ecco cosa è accaduto al Mercato settimanale

Bimbo conteso ad Anzio. A diversi giorni dall’episodio che si è verificato presso il mercato settimanale di Anzio su quella che è stata definita la ‘sottrazione di un minore’,

Bimbo conteso ad Anzio. A diversi giorni dall’episodio che si è verificato presso il mercato settimanale di Anzio su quella che è stata definita la ‘sottrazione di un minore’, emerge una seconda versione dei fatti che esclude del tutto che il piccolo sia stato strappato dalle braccia della donna. Il bambino infatti, è stato consegnato dalla nonna al padre all’interno del centro commerciale di Anzio 2. Quindi si è deciso di uscire e fare una passeggiata al mercato. La nonna aveva ‘concesso’ al padre del bimbo un’ora di tempo da trascorrere insieme prima del ritorno a casa ma, di fatto, sono il padre e la madre del minore ad avere la potestà genitoriale e la nonna non ha alcun titolo legale per limitare o contingentare il diritto del padre di vedere il figlio. L’uomo ha passeggiato alcuni minuti con il bambino in braccio, mentre un’amica della nonna lo seguivano a distanza. Quindi senza avvertire che sarebbe andato via, è salito sull’auto della madre e si è allontanato con il figlio. Non c’è stato alcun contatto o discussione con la nonna del piccolo che, al momento dei fatti non era presente. Vista la scena, l’amica della nonna del bimbo ha urlato che il piccolo era stato ‘rapito’ creando il panico tra i tanti cittadini presenti al mercato il giorno della Vigilia di Natale. L’episodio è stato subito denunciato alla Polizia che, tuttavia, una volta verificata la situazione, ha constatato che il minore era nelle mani del Padre che aveva tutti i diritti di tenerlo presso di se. L’uomo si è subito messo a disposizione delle forze dell’ordine per ogni verifica ed ha inviato dei messaggi vocali ai nonni e alla madre del piccolo dicendo loro che voleva vedere di più il bambino almeno il giorno della Vigilia, poiché il tempo ‘concesso’ non era mai adeguato, e che potevano andare a prenderlo in serata. Il bambino è rimasto con il padre per tre giorni nei quali si è presentato in questura con il piccolo per chiarire che la situazione era tranquilla e non c’era alcuna tensione con il piccolo. Anche la polizia si è presentata a casa del padre del ragazzo, a sorpresa, per verificare la situazione in casa e non sono state rilevate situazioni critiche o di pericolo. Durante la permanenza del bimbo con il padre sono stati scambiati tra le parti messaggi vocali, tutti acquisiti dalle forze di polizia, che dovrà relazionare sui fatti. La speranza è che dopo questo episodio (che si sarebbe potuto evitare con un maggiore dialogo tra le parti) tutti gli adulti coinvolti si mettano una mano sulla coscienza e trovino un accordo sull’affidamento e la cura del minore e sul diritto di visita, nell’esclusivo interesse del bambino, mettendo da parte ogni altro sentimento.