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Apre il Centro antiviolenza intercomunale a Nettuno: commozione e gioia

L’inaugurazione del Centro antiviolenza questa mattina in via Bachelet, a Nettuno era un’occasione da non perdere. E infatti c’erano davvero tutti, i delegati dei comuni di Ardea, Pomezia, Anzio e Nettuno, l’assessore Alberto Alessandroni, i rappresentanti delle forze dell’ordine e gli assistenti sociali. Hanno voluto essere presenti tutti coloro che si impegnano ogni giorno contro la violenza e che oggi hanno uno strumento in più da offrire alle vittime. A moderare l’incontro, pieno di gioia per l’ottimo risultato raggiunto da tanti attori tutti pronti a collaborare per un fine comune, è stato il Dirigente ai servizi sociali di Ardea Giovanni Cocuzza. “Il nostro – ha detto – è comune capofila e oggi siamo qui a toccare con mano il culmine di una lunga progettazione: il centro antiviolenza per donne e uomini che è il primo punto di una serie di servizi che vogliano e dobbiamo essere in grado di offrire alle vittime di violenza domestica. Qui, in questo bellissimo centro, sarà possibile offrire il primo aiuto che va condotto verso l’accoglienza e un intero percorso di sostegno”. Quindi ha preso la parola il Commissario prefettizio del Comune di Nettuno Bruno Strati. “Siamo davvero contenti di questo risultato e soprattutto di aver lavorato con progetti comuni, tutti insieme. Siamo contenti di ospitare e mettete a disposizione questo luogo bello e confortevole per dare una mano a chi vive situazioni difficili. Ringrazio tutti – ha sottolineato il Commissario – dalla magistratura alle forze dell’ordine e le Associazioni che cureranno la sede. Noi, nonostante quello che si dice, guardiamo con favore all’associazionismo e anche le Associazioni devono guardare con rispetto alle Istituzioni. Altre progettualità sono in campo anche su altri fronti e con Anzio c’è in particolare un’ottima collaborazione che speriamo duri sempre”. In rappresentanza della Regione Lazio ha preso la parola Cecilia D’Elia, con un intervento che ha toccato il cuore di tutti. “Porto i saluti dell’assessore Lorenza Bonaccorsi – ha detto – che non ha potuto essere presente. Solo dal 96 la Violenza sulle donne è considerata reato e solo oggi esistono politiche integrate a tutela delle donne.
Oggi, grazie all’impegno di donne forti e capaci, abbiamo case rifugio e fondi per gli orfani figli di femminicidio, fondi a sostegno della libertà per le donne vittime di Violenza che va combattuta ogni giorno. Non è un’emergenza quella della violenza ma un dato strutturale. Le donne sono persone e ci sono uomini che non riescono a convivere con le nuove libertà e con la capacità delle donne di dire No e di andare via. Ma le donne sono forti anche quando vivono storie terribili come quella di Marielle Franco, a cui questo centro è dedicato. Nonostante il tragico epilogo è stata una donna che ha lottato, che è stata persona e a chi lavora qui dico: che la forza sia con voi”. Sentito anche l’intervento del Dirigente dei servizi sociali di Nettuno Margherita Camarda, universalmente apprezzata dai presenti per competenza e sensibilità. “Dico grazie – ha esordito – a chi si è impegnato per l’apertura del centro. Con il Commissario si è dato seguito con forza al lavoro iniziato. Oggi – ha sottolineato rivolta a tutti i presenti che hanno contribuito al risultato – la squadra fa la differenza è si impara tutti i giorni. Una marcia in più l’ha data la procura che ha potenziato il nostro Protocollo. Questo oggi è un punto di arrivo e di partenza: auguri a noi tutti che abbiamo creduto di poterci riuscire e ci impegnato oggi a non fermarci per arrivare a non sentire mai più certe brutte storie”.
Il Sostituto procuratore del Tribunale di Velletri Cristiana Macchiusi, definita dall’assessore di Ardea “forza propellente del progetto” ha puntato molto sulla rete “Che oggi c’è e deve partire”.
“C’è tanta buona volontà – ha detto – e dalla convenzione di Istambul ci siamo impegnati perché abbiamo capito che le maglie della rete dovevano essere ampliate per dare forza alle donne. I comuni hanno dovuto fare la loro parte, con centri antiviolenza, ma anche con i servizi sociali che sono il primo punto di ascolto. Hanno dovuto impegnare risorse, trovare luoghi e strutture, la Asl ha fatto segnalazioni, ma anche accoglienza. Abbiamo lavorato sulle tre P: Prevenzione, Protezione e Punizione. Oggi per legge le donne che denunciano ricevono un modulo e possono essere inserite in un percorso. Oggi apre Nettuno ma a breve i centri saranno tanti ed è un Successo di tutti”.
Il Comandante della Polizia locale di Anzio, Sergio Ierace ha sottolineato che si tratta di un grande risultato. “Spesso si è sentita l’assenza di un punto di accoglienza per donne che oggi finalmente c’è”. Il dirigente del Commissariato di Polizia Adele Picariello che ben conosce le problematiche legate alle violenze domestiche è stata specifica. “Si tratta di un progetto notevole con una realizzazione ottimale. Io confido nella massima collaborazione tra le Istituzioni. Noi come polizia tendiamo a punire e reprimere ma serve anche un sostegno per queste donne aggredite e maltrattate, serve l’impegno della collettività, dalla Asl ai centri di assistenza. Le donne vanno tutelate nella realtà non solo sulla carta”. Il Comandante dei carabinieri di Anzio Lorenzo Buschittari conferma la necessità di un punto di appoggio per le vittime di violenza. “La compagnia di Anzio che copre tutto il territorio da Pomezia a Nettuno ha finalmente un punto di riferimento. Anche noi come i colleghi della polizia reprimiamo ma con questa rete si riesce ad intervenire con tempestività, a trovare soluzioni e ad evitare il peggio”. Infine ha preso la parola Carla Centioni che avrà la cura e la gestione del centro a nome della Ats Coop sociale prassi e ricerca onlsu e Aps “Ponte donna”.
“Siamo tutti operativi – ha detto – ci piace agire più che parlare e questa apertura oggi è una vittoria. Mi occupo di Violenza da vent’anni e mai avrei immaginato questa collaborazione tra forze diverse. Fare rete è un grande lavoro. Qui non non faremo solo accoglienza ma ci dobbiamo aprire al territorio. Qui devono venire tutti: presenteremo libri per fare anche prevenzione con le scuole e tra la gente. Sarà un luogo in cui si da assistenza ma anche un luogo in cui si produce pensiero”.

L’apertura quotidiana del Centro “Marielle Franco” – lo ricordiamo – è di 3 ore pro die, per 5 giorni a settimana, festivi compresi, alternando le aperture tra mattina e pomeriggio in modo da favorire l’accesso delle donne.  Sarà comunque garantita la flessibilità delle operatrici oltre gli orari di apertura previsti per permettere l’accesso ai servizio del Centro in base alle esigenze delle donne.
A titolo indicativo riportiamo una proposta di apertura del servizio; gli orari di apertura saranno comunque concordati con i servizi distrettuali.
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
10.00-13.00
10.00-13.00
10.00-13.00
16.30-19.30
16.30-19.30