Una storia che ha dell’incredibile quella di un 36enne di Nettuno che, nel 2017, a seguito di una serie di atti persecutori e di stalking nei confronti della moglie che voleva separarsi da lui, è stato arrestato dagli agenti del Commissariato di Polizia di Anzio. Dopo oltre un anno di indagini infatti, e la relazione alla procura della Repubblica, il Magistrato ha disposto gli arresti domiciliari con l’imposizione del braccialetto elettronico per la sicurezza della donna e della figlia minore. L’uomo è stato sottoposto a processo penale e condannato a tre anni di reclusione. Il giudice ha disposto per il 36enne i domiciliari fino al 2020, confermando anche il braccialetto perimetrale. Sono quindi iniziati i controlli presso il domicilio dell’uomo, per verificare con regolarità il rispetto delle misure restrittive imposte dal Tribunale. L’uomo è sempre stato rispettoso delle indicazioni. Poi due sere fa, probabilmente in stato di alterazione alcolica e senza apparente motivo ha chiamato il Comando dei Carabinieri di Anzio ed ha comunicato che se si fosse presentata l’auto per i controlli avrebbe sparato ai militari. Immediato è scattato il controllo congiunto da parte dei Carabinieri e del Commissariato di Polizia. Entrambe le forze dell’ordine sono operative nei controlli per i detenuti ai domiciliari ma questo particolare detenuto era ‘in carico’ al Commissariato. La perquisizione domiciliare presso l’abitazione dell’uomo è risultata negativa. Il 36enne non era in possesso di alcuna arma. Tuttavia la Polizia ha relazionato sui fatti al Tribunale di Velletri e il Magistrato che ha disposto un immediato inasprimento della pena. L’uomo questa sera è stato portato presso il carcere di Velletri dove resterà fino a fine pena, nel 2020.