Successo della prima azione del Comitato “Ritorno al Futuro Democrazia” nato a Nettuno il 30 novembre scorso, con la richiesta presentata al Commissario prefettizio di Nettuno di aderire alla raccolta firme dell’ANCI per l’introduzione dell’educazione alla cittadinanza nelle scuole come materia autonoma.
Promuovere iniziative di natura sociale, civile, culturale, scientifica e politica volte a diffondere un sentimento di cittadinanza attiva, di partecipazione diretta a difesa della democrazia e delle istituzioni repubblicane. Arginare in tal modo la diffusione dei sovranismi e dei totalitarismi e contrastare teorie e atteggiamenti di odio, discriminazione, intolleranza, superstizione. Questo è l’intento di fondo dei Comitati di azione civile “Ritorno al futuro” nel cui solco è nato il Comitato “Democrazia” sulla base della netta convinzione che in Democrazia le istituzioni sono di tutti e che vanno protette dalla politica del “balcone”. Per tradurre queste convinzioni in azione concreta il Comitato ha individuato tre direttrici verso le quali muovere le prime attività e approfondimenti.
In primo luogo, nella certezza che il radicamento di un profondo sentimento democratico richieda la consapevolezza e la conoscenza della Costituzione e delle istituzioni repubblicane, abbiamo deciso di aderire alla iniziativa dell’ANCI, avviata dal Comune di Firenze, per la raccolta di firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione dell’educazione alla cittadinanza nelle scuole come materia autonoma. Abbiamo perciò chiesto al Comune di Nettuno di deliberare l’adesione alla proposta dell’ANCI e di istituire quindi un punto per la raccolta firme presso gli uffici comunali, ottenendone il consenso. Siamo in procinto di rivolgere congiuntamente al Comitato “Crescita” di Anzio la stessa richiesta al Sindaco della vicina Città ed avviare analoga iniziativa con alcuni Municipi di Roma.
Le informazioni relative ala raccolta firme verranno comunicate e pubblicizzate quanto prima. Nel contempo pensiamo di affrontare il tema della sicurezza e della legalità democratica declinata come espressione della convivenza civile in termini di accoglienza, integrazione, libertà e fruibilità dei territori. Ci interessano inoltre le forme aggregative democratiche rappresentate da associazioni e compagini di impegno civile poste in rapporto con le istituzioni a livello territoriale. Si tratta ovviamente di una prima bozza di intenti suscettibile di maggiori dettagli e definizioni come pure di ampliamenti o ridimensionamenti in base alle risorse disponibili e alle sollecitazioni che si possano presentare anche in sinergia con altri comitati.
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