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Caso De Angelis, la solidarietà dei consiglieri di Anzio Di Carlo e Vasoli

"Dopo i tanti attacchi politici sentiti e letti sui media in questi mesi contro il sindaco Candido De Angelis, sento il dovere morale di intervenire sulle ultime vicende

La Dean Pesca

“Dopo i tanti attacchi politici sentiti e letti sui media in questi mesi contro il sindaco Candido De Angelis, sento il dovere morale di intervenire sulle ultime vicende personali che lo hanno colpito. Secondo me, tutti questi attacchi sono più all’uomo che al politico e questo perché, conoscendo personalmente Candido sia come sindaco che come amico, lo ritengo una persona da stimare in quanto, dopo tanti anni di politica ad alto livello, ancora lavora insieme ai suoi familiari nella propria attività, guadagnando onestamente. Da imprenditore come lui, ritengo che le accuse rivoltegli magari siano frutto di semplici errori, comunque da giustificare. Per ultimo come politico, credo che il sindaco debba andare avanti a testa alta, anche perché la giustizia deve ancora fare il suo corso. Sono vicino al sindaco e amico Candido ed alla sua famiglia”. Con queste parole il consigliere comunale Gualtiero Di Carlo ha voluto testimoniare la sua amicizia e la sua stima al primo cittadino.

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“L’opposizione, nella natura democratica della politica, svolge un ruolo importante di verifica e di proposta di una visione della città, che non deve essere forzatamente contraria a tutto. Utilizzare una vicenda squisitamente personale, stante in fase troppo preliminare per esprimere un giudizio, rappresenta lo specchio della qualità della proposta amministrativa. Gli accertamenti possono averli tutti, soprattutto chi FA l’imprenditore, che ha un volume dell’accertamento, proporzionale alla grandezza dell’azienda e questo crea scalpore, ingiustificato, che si ripercuote su una famiglia che da sempre ha lavorato producendo ricchezza in questa città. Quanto accaduto alla Raggi e a di Maio dovrebbe insegnare che il garantismo non si applica arbitrariamente a seconda del ruolo che si ricopre e soprattutto che, nel percorso lavorativo di ognuno di noi ed a prescindere dal ruolo politico ricoperto, potremmo essere richiamati a rispondere di atti che dipendono anche da professionisti profumatamente pagati per redigerli.
Sarà in quel momento, che si potrà misurare il valore della politica, quello che sembra essere scomparso in questa nazione, sostituito da una santa inquisizione, pronta ad associare la parola politica a quella di delinquenti. Io che delinquente non sono e soprattutto, Non sono la continuità di nessuno, se non di me stesso e di una nuova amministrazione insediata il 10 giugno, sono vicino al mio Sindaco ed alla sua famiglia ed ancora più determinato a lavorare per il bene della città”.

Flavio Vasoli