“Sembra vi sia in corso una trattativa secondo la quale il socio privato (Marinedi) intenda comprare le quote pubbliche della Capo d’Anzio e con esse comprerebbe a prezzo stracciato il porto di Anzio e la città”. Coì in una nota stampa, i delegati di Alternativa per Anzio che sostengono in consiglio Luca Brignone.
“Una storia scritta da chi amministra Anzio da oltre venti anni, venti anni a vendere fumo, venti anni a far credere che il mega progetto del porto, completamente avulso dalla città, avrebbe fatto di Anzio una Monte Carlo e pensare ad Anzio come ad una Monte Carlo non significa voler bene alla città perché Anzio è uguale a se stessa, con la sua bellezza e le sue potenzialità. Le amministrazioni di destra che si sono avvicendate negli ultimi venti anni passandosi il testimone hanno accumulato ingenti debiti con la Capo D’Anzio, con il rischio di svendere il porto e la città a chi non investirà neppure un euro per l’interesse del bene comune, ma solo per proprio profitto. In tal caso Anzio non avrebbe più il suo porto ma solo una marina (dicasi parcheggio privato per barche), la storia e la bellezza della città sarebbero snaturate e di contro nessun vantaggio per l’economia locale (la vicina Nettuno insegna), soprattutto i cittadini sarebbero privati del tesoro più prezioso: il Porto Innocenziano e la sua storia. L’Amministrazione informi la città rompendo il silenzio sulla offerta della Marinedi. Domenica mattina fin dalle 9.30 incontriamoci in Piazza Pia, “Alternativa per Anzio” esporrà una sintetica cronistoria della brutta vicenda del porto. L’informazione ed il confronto sono il diritto di una città consapevole”.