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La Storia del vino e di Nettuno raccontata da Marigliani alla Divina provvidenza

Una serata di cultura con la C maiuscola, quella trascorsa lo scorso 30 novembre presso la Casa vinicola Divina provvidenza di Nettuno.

Una serata di cultura con la C maiuscola, quella trascorsa lo scorso 30 novembre presso la Casa vinicola Divina provvidenza di Nettuno. A fare da padrona di casa Adelaide Cosmi, che ha presentato l’evento organizzato insieme ad Andrea Sacchi in rappresentanza della Libreria Fahrenheit 451 di via Cattaneo e al professor Clemente Marigliani, stimassimo esperto del territorio e non solo. “Quella di questa sera non è una cena ma una degustazione – ha detto Adelaide Cosmi – che farà da cornice alla presentazione del libro del grande professore Marigliani che ci racconta la storia del nostro territorio, la nostra storia”. Quindi ha preso la parola Andrea Sacchi. “Sono doppio sponsor di questa serata – ha detto – per presentare l’opera monumentale in tre volumi del professor Marigliani e i vini di questa casa vinicola con cui porto avanti una felice collaborazione da tempo e ci sponsorizziamo vicendevolmente e felicemente”. Quindi, tra un assaggio e l’altro, tutti di grande qualità, il professor Marigliani ha svelato una storia del territorio che pochi conosco in modo così dettagliato. “Conoscere la storia di un luogo – ha detto – è il primo passo per amarlo e portagli rispetto”. “La nostra è una storia grandissima – ha esordito – Anzio e Nettuno erano un’unica città Antium una grande area che andava da Lido dei Pini a Torre Astura. I due comuni sono stati sempre una realtà unica. Perché si chiami Nettuno la città di oggi, non è chiaro. Quello che si sa è che all’epoca era un posto stupendo, pieno di ville dei turisti di Roma. La posta dalla Capitale arrivava in un giorno, da Milano in due gironi, oggi ci metteremmo la firma. Era un posto di cultura e spessore, si dice che gli scritti di Pitagora fossero conservati qui nelle biblioteche di Anzio. Con quello che ci hanno portato negli anni, dalle quattro ville cardinalizie, ci hanno riempito musei immensi e importantissimi, il Louvre, i Laterani, le collezioni private. L bellezza di questi luoghi era intensa, c’erano peschiere stupende, come casa la banca. I romani erano pazzi del pesce, soprattutto murene. Nel tempo, la zona diventa il granaio di Roma, viene realizzato il Castello, bellissimo, ce ne sono solo cinque così al mondo. Lontano dal Borgo, in caso di guerra si volevano salvaguardare i civili. C’era in corso una guerra, contro i turchi, durata mille anni e finanziata dai Papi che qui hanno realizzato porti, a Nettuno e Anzio. Qui sono nate menti eccelse, come Marcantonio Colonna e Paolo Segneri…”. La ricchezza dei dettagli della storia raccontata da Marigliani, con l’ausilio di stampe rare e pregiatissime, è impossibile da riproporre in un articolo. L’unico modo per riuscire a sentire con le proprie orecchie è prendere parte ad uno degli eventi futuri che saranno organizzati sempre presso la cantina nei prossimi mesi. Così sarà chiaro il perché siano stati i preti ad investire sulle vigne e il vino (non solo a Nettuno) necessario per cantare messa e perché Nettuno ha una grande storia che ancora deve conoscere i suoi momenti migliori. 

A raccontare i vini che hanno accompagnato la degustazione, l’enologo della casa Divina provvidenza, Marco Delli Zotti, che ha portato il fahrenheit 451 ad essere nominato uno dei migliori 50 vini al mondo e il sommelier Valerio Palumbo che con la consueta passione ha illustrato le proprietà del Neroniano e del Cabernet Sauvignon, ne ha ripercorso gli aromi e i retrogusti e ha dato battaglia per dire ai Nettunesi di non perdere le proprie tradizioni. La vigna, la terra, il vino e gli alberi da frutto. Un modello che deve resistere e che può essere il futuro del territorio, non solo il passato.