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Tra Anzio e Nettuno 8 beni confiscati alla criminalità, la Regione li ristruttura

Sono 490 gli immobili, tra terreni, abitazioni e locali commerciali, per un valore stimato di 82 milioni di euro che sono stati confiscati alla criminalità organizzata

Sono 490 gli immobili, tra terreni, abitazioni e locali commerciali, per un valore stimato di 82 milioni di euro che sono stati confiscati alla criminalità organizzata, dislocati in poco meno di 50 comuni del territorio, che tornano al patrimonio pubblico dei cittadini del Lazio: verranno destinati al Demanio o agli stessi Comuni. Si è svolta il 29 novembre la conferenza dei servizi promossa dall’Agenzia dei beni confiscati, presso il ministero dell’Interno, alla presenza del ministro Matteo Salvini. La riunione al Viminale, a cui hanno preso parte anche il Commissario di Nettuno Bruno Strati e l’assessore ai Servizi sociali del comune di Anzio Alberto Alessandroni, aveva lo scopo di ricevere manifestazioni di interesse, da parte degli enti locali, finalizzate alla gestione diretta degli immobili. Per quello che riguarda Anzio e Nettuno ci Ono due beni a Lavinio e altri tre in via Tevere ad Anzio; 3 in via Monte Flavio e uno in via Chianciano, a Nettuno. In totale 8 unità tra ville, abitazioni e terreni. La Regione Lazio sosterrà i Comuni che accetteranno di acquisire al proprio patrimonio i beni confiscati. Verrà finanziata, infatti, la ristrutturazione per consentire la fruibilità immediata degli immobili e dei locali commerciali. Sono stati già investiti 1,2 milioni di euro per il recupero di questi beni, mentre un nuovo bando da 500mila euro sarà aperto fino al 15 gennaio, e sarà rivolto agli stessi enti locali e alle associazioni che entreranno nella gestione diretta. A marzo, annuncia la Regione, partirà un nuovo bando da oltre un milione di euro. Il Comune di Nettuno, tramite il Commissario prefettizio, ha già inviato la manifestazione di interesse per acquisire la proprietà degli immobili che, in breve, potranno essere messi a disposizione dei cittadini.