E’ stato l’assessore ai Servizi sociali di Anzio Alberto Alessandroni questa mattina, in un collegamento in diretta sulla Rai, a spiegare la situazione delle quattro bimbe di Anzio che sono state affidate a due strutture di accoglienza, a causa delle condizioni del tutto inadeguate in cui sono state trovate a vivere, alla morte dell’anziano padre. In una casa sporca, senza riscaldamento, con una alimentazione inadeguata, senza essere iscritte a scuola. L’assessore Alessandroni ha indicato alla mamma delle quattro bimbe il percorso necessario da seguire per ottenere un sostegno dall’Amministrazione, previsto in questi specifici e fortunatamente infrequenti casi. In primis Alessandroni ha spiegato che, nonostante l’Amministrazione volesse sistemare la donna con le due bambine più grandi, questo non è stato possibile.
“Alla luce delle tante dichiarazioni che ho sentito quando è emersa la situazione della famiglia di questa giovane donna, oggi vedova – ha detto – a cui il Comune di Anzio è vicino, ci sono alcune cose che è importante precisare: La prima è che non c’è stata alcuna distrazione da parte del servizio scolastico, dei servizi sociali e della Polizia locale, che hanno agito correttamente e tempestivamente a seguito del decesso del marito della donna e che voglio ringraziare per l’impegno messo nel fare la cosa migliore per le bimbe.
Prima del decesso del marito della donna il Comune di Anzio non avrebbe potuto fare nulla perché la famiglia della signora, bambine comprese, non risulta residente nel nostro comune. Per motivi che non sta a me chiarire la donna, il marito e le quattro figlie della signora sono venute a vivere a Lido dei Pini, senza fare il cambio di residenza, senza iscrivere le bambine a scuola, senza chiedere alcun sostegno. Una famiglia fantasma per le Istituzioni comunali. Non c’era modo che l’Amministrazione si accorgesse di loro che, a quanto ho appreso, durante la stagione estiva non sono quasi mai stati presenti ad Anzio e in questi casi a servire possono essere le segnalazioni dei cittadini, dei vicini di casa. Alle volte basta una telefonata per permettere al comune di fare il suo lavoro.
A seguito di un evento drammatico come la morte del marito della signora immediatamente ci siamo attivati con tutti gli uffici, per offrire alle minori un posto sicuro e i servizi essenziali, per i funerali e per la donna che, al momento, risulta affittuaria di una villetta. Nonostante questo le abbiamo dato disponibilità per un posto letto, per un sostegno psicologico, per l’avvio di un percorso di recupero rispetto ad una situazione che appare critica. Siamo pronti, se deciderà di prendere la residenza ad Anzio, ad offrirle il sostegno che il Comune prevede in questi casi: il sostegno all’affitto, una carta per la spesa. Ma la signora deve capire che il passo più importante deve farlo lei. Se davvero vuole essere in grado di curare e mantenere le sue bambine deve al più presto trovare un lavoro, rendere la sua casa un luogo sicuro, dimostrare che è in grado di essere un genitore in grado di prendersi cura delle figlie. Non deve dimostrare al Comune di Anzio, che è pronto a sostenerla, ma la Tribunale dei minori. Se lei farà la sua parte può stare certa che il Comune farà la propria”. Infine l’assessore ha voluto annunciare che il prossimo 30 novembre, grazie alla generosità dei commercianti verranno donati al comune due Doblò per il trasporto disabili ad Anzio”.