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Truffa con il pellet, società di Nettuno incassa oltre un milione di euro

Parte da Anzio e Nettuno quella che sembra tutti gli effetti essere una mega truffa che ha coinvolto centinaia di acquirenti in tutta Italia, compresi i residenti dei comuni

Parte da Anzio e Nettuno quella che sembra tutti gli effetti essere una mega truffa che ha coinvolto centinaia di acquirenti in tutta Italia, compresi i residenti dei comuni di Anzio e Nettuno, Ardea e Pomezia, dei Castelli e del Nord Italia. Tra i truffati anche diversi intermediari, negozi che acquistano e rivendono pelle che ad oggi non hanno alcuna speranza di vedersi recapitare il materiale che hanno ordinato e pagato e che non arriva. I primi ad indagare sulla truffa sono stati proprio i truffati. “Ho acquistato due bancali di pellet con un gruppo di acquisto per risparmiare – ci spiega uno degli acquirenti – il prezzo era di 3,50 euro a sacco se acquistato fuori stagione contro i 5 che costa di solito. Abbiamo acquistato tra giugno e luglio, in due diverse occasioni e doveva arrivare il materiale tra settembre e ottobre. Ovviamente non è arrivato nulla. Noi acquirenti ci siamo subito sentiti, nelle chat degli acquisti on line. C’è chi come me ha speso circa mille euro, chi invece ne ha investiti anche 15mila”. La persona che ha contattato la nostra redazione, per il suo acquisto ha ricevuto regolare fattura da una società di Nettuno, che ha la sede legale sulla Nettuno – Velletri la Ca. Ox srl. A quanto pare questa società, dopo le prime telefonate di protesta dei cittadini, ha venduto l’attività ad un altro acquirente, ma i truffati sono certi che si tratti delle stesse persone, in costante contatto tra loro. Il prezzo decisamente abbordabile del pellet ha attratto molti acquirenti, in cerca di risparmi sul riscaldamento sempre più costoso. Per questo, a  fronte dei mancati arrivi i cittadini si sono recati nei punti vendita in cui si potevano fare le prenotazioni (alcuni dei quali ad Anzio e Nettuno sono stati chiusi) ed hanno aggredito gli intermediari. Come è accaduto lo scorso sabato ad Ardea dove sono dovuti intervenire i Carabinieri per ripristinare le condizioni minime di sicurezza. Nel frattempo i numeri di riferimento della società, che fino a qualche giorno fa aveva un call center e prometteva rimborsi per chi non aveva ricevuto il materiale ordinato, sono stati staccati. Ma i nomi e i cognomi di chi avrebbe ordito la truffa sono noti agli interessati che adesso, singolarmente e a gruppi, hanno presentato enunciata ai carabinieri di Anzio e alla Guardia di Finanza di Nettuno. Stando ai confronti tra cittadini e commercianti truffati, la somma incassata indebitamente da chi ha venduto il pellet solo virtualmente, dovrebbe abbondantemente superare il milione di euro (alcuni sono stati rimborsati, ma la maggior parte no). E mentre si indaga sull’esatta dinamica dei fatti il rischio concreto è che ci sia qualcuno che voglia farsi giustizia da se nei confronti de titolari delle ditte coinvolte, la cui sede sociale, abitazione e i cui punti vendita in questi giorni sono meta costante di chi ha speso i soldi di un anno di riscaldamento ed ha la casa ancora al freddo.