Home Cultura e Spettacolo Ada Impallara, mostra annullata all’ex Divina provvidenza e l’arte… muta

Ada Impallara, mostra annullata all’ex Divina provvidenza e l’arte… muta

E' uno sfogo amaro quello dell'artista Ada Impallara di Nettuno, che si è vista annullare all'ultimo minuto una mostra che stava organizzando da due anni

Ada Impallara

E’ uno sfogo amaro quello dell’artista Ada Impallara di Nettuno, che si è vista annullare all’ultimo minuto una mostra che stava organizzando da due anni, con la passione e l’impegno che caratterizza gli artisti e insieme a due talentassi colleghi, artisti e pittori anche loro. La mostra avrebbe dovuto essere inaugurata lo scorso sabato presso i locali della Ex divina provvidenza a Nettuno, che sono stati dichiarati inagibili e sgomberati, tra lo sconcerto delle associazioni che l’hanno rimessa a nuovo e sistemata e che usavano quegli spazi per dare voce, gratuitamente, alle eccellenze culturali e artistiche del territorio.

“Vorrei che qualcuno capisse come l’arte sia considerata nullità a Nettuno e non solo a Nettuno, come spesso non abbia voce, spazi, riconoscimento. Come l’artista sia spesso mortificato nel suo lavoro e come i sacrifici di anni, l’impegno e le spese possano finire in nulla. Come è accaduto a Nettuno. Gli spazi messi a disposizione gratuitamente dalle Associazioni, quelle sale bellissime e perfette per l’arte della Ex Divina provvidenza, hanno convinto me e due colleghi ad esporre a Nettuno. Sono nata e vivo qui e tutti mi conoscono ma in realtà nessuno conosce la mia arte. Questo territorio è chiuso all’arte. Se si vuole esporre al forte Sangallo il Comune chiede i soldi per la sala e per l’Assicurazione, e gli spazi non sono neanche adeguati all’arte, con una sala per le coppe, per il museo, restano pochi metri disponibili. Gli artisti non solo a Nettuno non hanno considerazione, non sono considerati a livello economico e neanche a livello di categoria. Non abbiamo una cassa comune, una pensione, non siamo visto come persone che lavorano ma come persone che hanno un hobby. Eppure – spiega Ada Impallara – per potersi considerare un artista professionista si studia almeno 15 anni, si fa ricerca si sperimenta si investe. Per organizzare una Personale ci vogliono anni, si sceglie un tema, si realizzano almeno trenta opere e se ne scelgono sei, le migliori. Un investimento emotivo e in denaro che non viene mai ripagato. Non c’è un mercato dell’arte, persone che comprendono il valore di un’opera, che siano pronte ad investire. E’ una remissione continua, a livello economico e umano. Nonostante questo, l’energia degli artisti è vitale. Viva. A Nettuno dopo anni di vuoto avevamo finalmente trovato uno spazio, che per noi è essenziale. uno spazio funzionale e gratuito. Ma è durata poco, e ora non c’è più. La mostra che avevamo già allestito questo ci è stato detto che non si poteva aprire al pubblico è stato un momento di dolore, per me e per i mie due colleghi, artisti anche loro. Speriamo solo che presto si possa tornare ad utilizzare queste sale, fonte di vita e cultura”.