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Truffavano anziani tra Latina e i Castelli, in manette due donne di Anzio

Prendevano di mira gli anziani, facendogli credere che potevano ricevere ingenti somme di denaro, in cambio di una "piccola" spesa notarile che poteva essere pagata

Prendevano di mira gli anziani, facendogli credere che potevano ricevere ingenti somme di denaro, in cambio di una “piccola” spesa notarile che poteva essere pagata con poche migliaia di euro o gioielli. Così agivano Rosalba Falchi, 50 anni, e Emma Di Lorenzo, 56 anni, entrambe residenti nel Comune di Anzio, arrestate in quanto gravi indiziate per truffe ai danni di decine di anziani del capoluogo pontino.
Gli arresti arrivano a conclusione delle complesse indagini condotte dal personale della terza sezione della Squadra Mobile della Questura di Latina, in collaborazione con i carabinieri della Stazione di Velletri. Ieri mattina, le forze dell’ordine hanno  esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari e perquisizioni domiciliari, a carico delle due donne che hanno colpito soprattutto a Latina e ai Castelli.
Il modus operandi delle due truffatrici, come spiegato dalla Questura, era sempre lo stesso. Le ignare vittime, abilmente raggirate, effettuavano il pagamento richiesto per il facile guadagno promesso, dando fondo ai propri averi, scoprendo poi in seguito di essere state truffate e cadendo nello sconforto. A seguito dei gravi indizi raccolti dai due uffici investigativi operanti, venivano emessi un decreto di perquisizione domiciliare da parte dell’autorità giudiziaria di Latina ed un’ordinanza di custodia cautelare da parte della Procura della Repubblica di Velletri a carico delle due donne, che venivano sottoposte agli arresti domiciliari.
Durante le perquisizioni sono stati ritrovati oggetti in oro nascosti tra la biancheria e un telefono cellulare ancora imballato, probabilmente provento della truffa che aveva dato origine ai provvedimenti delle autorità giudiziarie sopra indicate. Trovati anche dei capi di abbigliamento identici a quelli utilizzati dalle truffatrici durante i raggiri e ampiamente descritti dalle vittime. Oltre alle donne, veniva indagato anche A. D. (classe 77), coniuge albanese di Rosalba Falchi, in quanto indiziato di concorrere nell’occultamento del bottino, presso una separata abitazione che si trova sempre nel comune di Anzio. Sono in atto indagini per arrivare all’individuazione di ulteriori vittime del gruppo delinquenziale.
“Preme sollecitare la collaborazione della cittadinanza – spiega la Questura in una nota – al fine di contrastare tale tipo di reato, segnalando tempestivamente alle forze dell’ordine qualsiasi comportamento sospetto o inusuale, ricordando nel contempo di adottare alcune semplici precauzioni, quali: Non far entrare in casa sconosciuti; non cedere alla prospettazione di facili guadagni; non consegnare denaro o preziosi nelle mani di persone sconosciute, in quanto pagamenti genuini ed atti legali, non prevedono tale modalità di corresponsione. Tenersi aggiornati mediante la consultazione della stampa o dei media sulle modalità di attuazione di questo tipo di reati, al fine di riconoscere qualsiasi tentativo di truffa”.