E’ una vera sorpresa la discarica che il personale del comune di Nettuno ha trovato presso l’Itis, l’Istituto di cui il Commissario prefettizio Bruno Strati ha disposto la chiusura per quattro giorni per procedere alla disinfestazione, dopo che gli studenti hanno segnalato al presenza dei roditori persino nelle macchinette che erogano merendine. Una discarica a cielo aperto, evidentemente formata dai resti delle merende degli studenti, carta della pizza, lattina, e scarti di cibo che sono la prima attrattiva per i topi. Alla luce delle immagini è più semplice capire perché le prime due derattizzazioni fatte a settembre non abbiano funzionato. Ora il Comune di Nettuno, che non è competente per le scuole superiori che invece sono in carico alla Città metropolitana, eseguirà la bonifica dell’Area perché altrimenti la derattizzazione sarebbe inutile, ma è evidente che c’è un problema da risolvere. Il primo è un problema di educazione e riguarda i ragazzi che buttano i rifiuti nel cortile della scuola (e chissà dove altro). Un gesto volgare le cui conseguenze le pagano per primi sia gli zozzoni che i loro compagni di scuola. Il secondo problema riguarda la pulizia, carente, in tutto l’edificio. La Città metropolitana non si può sottrarre al suo compito di garantire la pulizia e il decoro delle aule e della scuola in cui circolano tanti studenti. Ognuno, quindi, deve fare la sua parte. La scuola, gli insegnanti, i ragazzi, e la Città metropolitana, affinché non si creino più condizioni igieniche talmente pessime da favorire la presenza dei ratti.