La questione della discussione avvenuta a Villa Sarsina ad Anzio, che da giorni anima i social e la stampa, tra l’assessore Pino Ranucci e il Direttore del Cfp, a quanto pare, nasconde alcuni lati ancora da raccontare. Il primo riguarda il merito della discussione, legata ad uno scontro personale tra l’assessore e il segretario del Direttore. L’assessore Ranucci, noto per le intemperanze caratteriali e per un linguaggio fin troppo colorito, chiedeva lumi sui criteri di selezione di alcuni operatori. C’è stato qualche strillo (non legato a bandi ma ai toni usati) e certamente nessuno ha alzato le mani o rotto qualcosa, in nessuno dei piani della Villa che ospita gli uffici del Sindaco e il consiglio comunale. Poi i saluti e arrivederci. Quindi una serie di indiscrezioni amplificate, fino ad arrivare al ‘metodo’. “Da uno sfogo neanche eclatante – spiega l’assessore Ranucci, che di discussioni accese non se ne è fatte mancare – si è passati alle accuse di intimidazione e a fantasiose ricostruzioni dei fatti, in cui sono state tirate in mezzo questioni personali e familiari. Ho dato mandato al mio avvocato di valutare se ci sono gli stremi per presentare una querela nei confronti di avversari politici che strumentalizzano ogni cosa, anche esagerando i fatti, ma non rendono conto mai e per nessun motivo quello che di buono stiamo e sto facendo. In pochi mesi in Comune abbiamo abbassato i costi delle consulenze tecniche e legali, i costi delle materie prime utilizzate nei lavori, abbiamo asfaltato strade e verificato personalmente ogni cantiere. Questo per il ruolo pubblico. Nel privato la struttura che alcuni hanno tirato in ballo a sproposito e in modo denigratorio, apre le sue porte gratuitamente a scuole e realtà sociali (Ranucci ci mostra le convenzioni con licei, case famiglia, associazioni disabili per cui non solo predispone accessi gratuiti ma di cui paga personalmente le spese di trasporto con un contratto con Gioiabus) e certamente non va cercando appalti con Enti pubblici. Le questioni che sono state sollevate, riguardano esclusivamente questioni tecniche di principio. In ogni caso – conclude Ranucci – non voglio certamente creare imbarazzo a questa Amministrazione che sta operando nel miglior modo possibile per la città e lunedì rimetterò le deleghe nelle mani del Sindaco. Non ho nulla da nascondere e se faccio l’Assessore ad Anzio lo faccio nell’esclusivo interesse della città, e magari potessero dire tutti lo stesso. Chi invece oggi ci dipinge come il Diavolo e invece ieri ci vedeva come l’acqua santa ancora non ci ha spiegato cosa sia cambiato nel mezzo. Cosa è cambiato da quando sosteneva la nostra coalizione e si voleva candidare con me, per finire poi a fare il candidato Sindaco del Pd e oggi a fare il giudice di situazioni che non conosce, a cui non è presente e su cui non ascolta che le versioni che gli interessano”.
L’assessore Ranucci a tutto campo, rimette le deleghe e annuncia querela
La questione della discussione avvenuta a Villa Sarsina ad Anzio, che da giorni anima i social e la stampa, tra l'assessore Pino Ranucci e il Direttore del Cfp,