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Liti e tensioni tra gli ex 5 stelle a Nettuno, c’è chi punta a più candidature

E' una selva di discussioni anche tese, quella tra gli ex consiglieri 5 stelle di Nettuno, che in questi giorni si stanno confrontando sulle candidature

E’ una selva di discussioni anche tese, quella tra gli ex consiglieri 5 stelle di Nettuno, che in questi giorni si stanno confrontando sulle candidature per le prossime elezioni. A quanto pare alcuni degli ex consiglieri vogliono far vantare un diritto di prelazione, rispetto al posto in lista e per il ruolo di Sindaco, che la base non gli riconosce. Anzi. Gli ex consiglieri sono spesso visti da duri e puri del Movimento come coloro che, con la fallimentare esperienza portata avanti per due anni, hanno arrecato un serio danno di immagine ai 5 stelle. In particolare molti attivisti sono (spiacevolmente) sorpresi dal fatto che tra i dieci ex consiglieri che hanno sfiduciati gli ex assessori ‘colpevoli’ di essersi candidati alle parlamentarie, o di essere in lizza per ruoli importanti come l’assessorato regionale, ci sia chi punta a candidature in più ruoli. L’ex consigliere Laura Pizzotti ad esempio, vorrebbe fare il sindaco e comunque conta su una candidatura nella lista, ma vuole anche candidarsi per le selezioni alle Europee. E a quanto pare, nel dubbio, ha scritto ai vertici del movimento per chiedere il permesso. Non solo. A chi le ricorda il conflitto con il ruolo del marito, dipende comunale, ha replicato che il conflitto a maggio non ci sarà più poiché il consorte è prossimo al pensionamento. Anche Gianluca Latini ed Eleonora Trulli puntano alla doppia candidatura in consiglio e alle Europee. La frattura tra questo gruppo, che fa ancora riferimento all’Ex Sindaco Casto e la base dei Meetup è nettissima. Gli attivisti sono più concentrati sui progetti per la città che sui nomi e chi si è candidato lo ha fatto in un solo ruolo. I malumori sono legati anche al fatto che alle riunioni operative sui programmi molti ex consiglieri non si fanno vivi, ma intervengono solo quando si discute di liste. Il sospetto fondato è che ci siano più tavoli e riunioni differenziate e che le ‘strategie’ degli ex consiglieri, per imporsi sugli attivisti, vengano studiate in riunioni a cui non tutti sono ammessi. Un clima, quello all’interno delle due fazioni a 5 stelle, davvero rigido. E al di là delle comunicazioni ufficiali sull’unità dei due Meetup non è improbabile che invece di liste per la certificazione ne vengano presentate proprio due. Ma i responsabili regionali sono stati chiari con tutti: rinnovamento e progetti per la città altrimenti il rischio è che non venga certificato nessuno.