“Come avevo previsto e annunciato con la mia presenza silenziosa sotto Comune di Nettuno qualche giorno fa, il Commissario Prefettizio, per fronteggiare lo ‘sbilancio’ finanziario è stato costretto a mettere mano al Piano Triennale delle Opere pubbliche che la nostra giunta aveva approvato”. Lo scrive in una nota stampa l’ex vicesindaco di Nettuno Daniele Mancini.
“Mi chiedo quale realta’ gli sia stata rappresentata dai suoi collaboratori, in che modo ed in quali tempi. Ma tutto ciò ora è chiaro dagli atti consequenziali adottati: Alcune delle opere in programma sono state annullate, come ad esempio la realizzazione del nuovo asilo nido, altre sono state rinviate al 2019, altre ancora sottoposte a diverse fonti di finanziamento statale. Una decisione obbligata per far quadrare i conti in cui comunque resta inserito il costo di 1,6 milioni di euro (innanzi tutto della progettazione con anticipazione 10% del fondo rotativo cassa depositi e prestiti) per rinnovare totalmente il palazzo comunale. Un progetto ‘fortemente voluto’ prima di tutti gli altri dai vertici del servizio Lavori pubblici e ‘accelerato’ solo una settimana fa. Forse il 12 ottobre ancora non si conoscevano gli equilibri di bilancio e la capacità di ‘mutuabilita’ dell’Ente? Forse ora gli ex consiglieri 5 stelle che hanno espresso una dura critica nei miei confronti potranno capire in cosa consisteva la mia ‘protesta strana e solitaria’. Non sono un marziano ma una persona di buon senso intellettualmente onesta con i concittadini. La capacità di un Ente di accedere ai mutui – sottolinea – è limitata ed è in quel limite che la politica è costretta a fare le sue scelte, ad indicare quelle opere che individua come priorità. Per me la sicurezza dei nostri figli viene prima del Palazzo Comunale (portato da 500.000 € delle facciate ed infissi a 1,6 milioni per interventi più complessi) comunque da rimettere a nuovo in tempi ragionevoli. Ora, leggendo sull’Albo pretorio del Comune la delibera di riferimento, tutti hanno gli elementi per capire le mie motivazioni, compresi gli ex consiglieri 5 stelle, che purtroppo anche davanti agli elettori del Movimento non perdono occasione per dimostrare la loro inadeguatezza ed inconsistenza politica ed amministrativa: si ripete ciò che ha portato al fallimento dell’Amministrazione 5 Stelle. Amministrare non è per tutti. I nostri interlocutori – ha concluso Mancini – sono e resteranno solo i cittadini. Buono studio”.