Commozione e ricordi, uno sguardo al passato ma anche incontri e propositi per il futuro. È trascorsa così, a Nettuno, la mattinata di sabato scorso, contrassegnata dalla toccante cerimonia organizzata dalla famiglia Bannon all’interno dell’Uttat (il Poligono militare, ndr) per commemorare il sessantesimo anniversario dell’incidente aereo avvenuto il 22 ottobre 1958 sui cieli del litorale romano e che costò la vita a 31 persone fra membri dell’equipaggio e passeggeri del volo di linea British European Airways 142, partito da Londra e diretto prima a Napoli e poi a Malta.
A condurre la giornata è stato colui che ha donato il monumento presente nel Poligono nettunese e fautore di questi momenti di ricordo: Terence Bannon. Si tratta del figlio dell’operatore radio dell’aereo precipitato – James Bannon – che nel 2004 avviò i contatti col Comune iniziando a pensare alla realizzazione di un monumento per ricordare quella tragedia, donando la stele nel 2005 e posizionandola – grazie anche all’impegno di Massimo De Marco, amico di famiglia e interprete fra le parti – nel 2008 proprio nel punto in cui l’aereo toccò terra nel 1958. Insieme a Bannon e alla sua famiglia c’erano anche altri congiunti delle persone che hanno perso la vita in quel tragico giorno, ma anche molti nettunesi. Accanto all’organizzatore il comandante dell’Uttat di Nettuno, generale Angelo Assorati, il luogotenente Danilo Sollai, una rappresentanza dei carabinieri di stanza nel Poligono e il parroco della Comunità di Sant’Anna – Madre della Beata Maria Vergine – Don Luca De Donatis. Proprio lui ha aperto la cerimonia con una preghiera bilingue e la benedizione dei presenti. Poi la parola è passata a Bannon, che ha prima salutato alcuni dei presenti (Mr. Rory O’Grady, Mrs. Rosemary Jones, Mr. Nigel Marshallsay, Mrs. Karen Marshallsay, Mrs. Sally Dowdall, Mr. Richard Dowdall, Mrs. Barbara Ogilvy Watson e Mr. Donald Ogilvy Watson) e ha poi invitato i familiari delle vittime a radunarsi attorno al monumento per leggere i nomi di tutti coloro che persero la vita il 22 ottobre 1958, quando l’aereo di linea britannico si schiantò contro un caccia in esercitazione nella zona di Nettuno. Poi, dopo i discorsi di alcuni dei presenti, sono stati deposti dei fiori, prima che Bannon citasse il ricordo di alcune persone particolari: William Bannon, Giuseppe De Marco, Arnaldo Serra, Aleandro Petriconi, Jim Bannon e Liam Bannon. “L’iscrizione sul monumento – ha detto Bannon – dice: ‘Questa è la ragione del mio dispiacere’. Ma oggi la ragione è diventata gioia nel condividere questo giorno con voi, davanti a questo monumento”. La parola è poi passata al direttore Assorati, ringraziato in modo particolare da Terence Bannon, che ha speso un minuto anche per i precedenti direttori del Poligono e per Salvatore Megna. Infine, prima dello scambio reciproco dei doni, il saluto alle nuove generazioni presenti, ossia ai bambini Ilvy O’Gorman, Elliot Bannon, Ted Bannon ed Evie Bannon.
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