“Le ultime vicende societarie, riguardanti nuove nomine e dimissioni di alcuni membri del consiglio d’amministrazione, disegnano un nuovo assetto del Consiglio di Amministrazione, che consegna definitivamente nelle mani del socio di minoranza Marconi il porto di Anzio”. Lo scrive in una nota stampa Anna Marracino, capogruppo consiliare del Pd di Anzio.
“Infatti l’attuale assetto dell’Organo gestionale della Capo d’Anzio Spa, già privo di un Presidente, vede su 5 componenti 3 nominati dal socio Marinedi, tra i quali l’Amministratore delegato, a cui di fatto sono attribuiti i più ampi poteri per la gestione ordinaria e straordinaria della società, potendo contare sulla maggioranza in Consiglio di Amministrazione. Con tale azione La Marinedi ha neutralizzato tutti gli ostacoli operativi che il Comune di Anzio (socio di maggioranza) aveva imposto con la proposta approvata con voto unanime nell’assemblea ordinaria del 6 giugno 2018 di ridurre i poteri deliberativi dell’amministratore delegato da € 200.000 a €50.000 per singola operazione. Tale variazione – tra l’altro – non è stata nemmeno apportata nel registro delle Imprese. In conclusione il socio privato di minoranza – avendo acquisito la maggioranza nell’Organo di gestione della Società, ha di fatto il controllo assoluto del porto di Anzio”. In questa analisi il Pd sembra dimenticare che non è stato il socio privato a ‘dimissionare’ il Presidente di parte pubblica Ugo Marchetti, le cui dimissioni, tra l’altro, scrive il Sindaco De Angelis in un comunicato stampa, sono state rifiutate.
“Ora il mio appello/invito al Sindaco – aggiunge la Marracino – è ancora più urgente, perché ora si ha l’immediata necessità di ripristinare la fotografia reale dell’assetto societario all’interno del Consiglio di Amministrazione, ora bisogna ritornare a dettare la rotta perché ne abbiamo il diritto/dovere, perché oltre le irregolarità denunciate da normalizzare, la questione è di gran lunga più grave, dobbiamo riprenderci la maggioranza della società. Non c’è più tempo da perdere il Sindaco intervenga immediatamente prima che una valanga di debiti si abbatta sulla città e sui cittadini, e così svanisca definitivamente il sogno del porto. Su alcune cartine geografiche la nostra città è individuata come Porto d’Anzio se muore il Porto muore Anzio, attorno ad esso gira tutta l’economia della città, la pesca, la gastronomia (fiore all’occhiello di questa città) ed il turismo. Noi non rimarremo in finestra ad aspettare che qualcuno compri la città, ma bisogna fare presto, non c’è tempo da perdere”.
Letto il comunicato l’Amministratore delegato della Capo d’Anzio, Antonio Bufalari comunica, a nome della Spa e non del socio privato Marinedi (che valuterà per proprio conto queste dichiarazioni) che il consiglio d’amministrazione opera ed ha sempre operato nel pieno rispetto dei dettami del Codice civile, del Codice della navigazione e dello Statuto nel pieno interesse del Porto di Anzio in un’ottica di continuo miglioramento e sviluppo delle attività svolte e degli operatori portuali, nonché della Città tutta. E resta come sempre a disposizione per ogni chiarimento.