Tutti i plessi scolastici, nessuno escluso, hanno scelto di aderire mandando una o più classi in rappresentanza della loro scuola in Basilica. Le classi che non hanno potuto partecipare hanno comunque consegnato i lavori da loro svolti ed alcune scuole hanno chiesto che nelle settimane successive padre Antonio insieme ai giovani possa tornare nelle classi. Gli allievi sono stati accolti in santuario alle 10 e, dopo aver avuto modo di conoscere la storia della piccola martire e di cantare festose canzoni, si sono recati in cripta e successivamente sul sagrato, dove felici hanno ammirato il frutto del loro impegno ricevendo un attestato di partecipazione all’ evento.
Parole di gratitudine anche da parte di Annelisa, responsabile del gruppo Ragazzi del Santuario: “Questo progetto è nato poiché desideravamo che foste voi piccoli a spiegare a noi cosa fosse il perdono, voi siete maestri, perché il vostro cuore puro e semplice non conosce rancore. Siamo noi a dover ringraziare voi bambini”.
Un’iniziativa, quella di “Perdonare è ”, che ha visto coinvolti bimbi di varie etnie perché il perdono non conosce barriere né confini religiosi. La giornata è proseguita con la messa solenne presieduta da Mons. Marcello Semeraro, il quale nella sua omelia ha fatto riferimento al tema trattato dal Santuario, sottolineando quanto il perdono sia un valore ed un dono unilaterale che non necessita di una bilateralità proprio perché gratuito. La giornata di festa è poi proseguita con un concerto in onore della Santa dal titolo “Il Sì di Marietta “ a cura della soprano Genny Bramato con la partecipazione della corale “Città di Nettuno” la quale ha animato la liturgia eucaristica. Padre Giovanni Alberti ha poi presentato il “Sentiero di Marietta”, l’itinerario gorettiano con i luoghi che hanno segnato la vita della Santa e che possono essere visitati. Una giornata carica di eventi che ha lasciato nei presenti e soprattutto nei piccoli un messaggio di gioia e di amore.
In serata poi, alle 18, c’è stata la Santa messa celebrata dal vescovo Monsignor Marcello Semeraro, che a lungo si è soffermato sul concetto del perdono che caratterizza la vita e la morte della Santa Bambina. In chiesa, oltre alle autorità e ai rappresentanti di tutte le confraternite, anche tantissimi fedeli.