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Caro tariffe al Porto di Anzio, la Vetor vince il ricorso contro il Ministero

E’ stato accolto il ricorso presentato dalla “Vetor” contro il caro-tariffe al porto di Anzio. Il Consiglio di Stato ha annullato il provvedimento preso nel 2011 dalla Direzione marittima, con cui era stato reso obbligatorio il pilotaggio per tutte le imbarcazioni che trasportano passeggeri ed erano state fissate le relative tariffe, senza alcuna riduzione per l’attività di pilotaggio a mezzo VHF alle unità di stazza compresa tra 0 e 250 tonnellate, come gli aliscafi della società ricorrente impiegati per collegare la città neroniana con Ponza. Palazzo Spada ha inoltre condannato il Ministero delle infrastrutture e trasporti a risarcire entro 90 giorni la Vetor. La società di trasporto marittimo ha contestato la violazione delle “regole di partecipazione procedimentale” e dunque ha criticato l’assenza di confronto con la Direzione marittima prima che venissero fissate le tariffe contestate, oltre appunto alla mancata previsione di una riduzione per gli aliscafi. Riduzione quest’ultima introdotta, rivedendo il primo provvedimento, due anni dopo, dalla stessa Direzione marittima. Dopo che il Tar aveva dichiarato inammissibile il ricorso, ritenendo che fosse stato presentato in ritardo, il Consiglio di Stato ha invece accolto l’appello della “Vetor”, ritenendo fondate le rimostranze della società e ritenendo anche che nei due anni in cui la srl ha dovuto pagare la tariffa piena per il pilotaggio abbia subito un danno, accogliendo quindi la richiesta di risarcimento.