E’ una storia che inizia nel 2012 quella che ha portato ieri all’arresto di un cittadino tunisino senza fissa dimora, da trent’anni in Italia, con una ex moglie e dei figli e con una ex compagna di Anzio che, dal 2013 fino a gennaio 2018 ha minacciato, picchiato, tentato di derubare. L’uomo, noto per l’abuso di cocaina, dopo essere stato lasciato dalla donna di Anzio proprio per i suoi eccessi, ha cercato più volte di disintossicarsi ma, ogni volta che usciva dal centro tornava nella cittadina neroniana per tentare di riallacciare il rapporto con la ex senza successo. Dopo una ‘pausa’ durata quasi due anni per l’allentamento volontario dell’uomo in una struttura di disintossicazione, a fine 2016 sono ricominciai i guai. La donna di Anzio ha presentato decide di querele e denunce nei confronti del cittadino tunisino che ha cercato di entrarle in casa, di dare fuoco alla porta della sua abitazione, che l’ha chiamata centinaia di volte nel cuore della notte e aggredita. La Polizia più volte è intervenuta con la volante, senza amai riuscire a prenderlo il flagranza di reato. Tuttavia le segnalazioni che si sono accumulate sono state valutate con attenzione del Giudice del Tribunale di Velletri Verdi che, a gennaio 2018, ha disposto gli arresti domiciliari dell’uomo. Proprio a gennaio il tunisino, per l’ennesima volta si è reso irreperibile, ma solo fino a ieri. A nulla sono valse le ricerche della polizia che non è riuscita a notificare il dispositivo di arresto. Ieri all’improvviso, l’uomo è ricomparso ad Anzio, nella zona del porto. L’uomo, ha quindi scoperto la polizia, si era trasferito a Viareggio per lavorare sulle paranze e proprio su una di queste imbarcazioni dormiva ormai da mesi. Risultando senza fissa dimora ed essendo sfuggito all’arresto per mesi, il Gip informato dal personale del Commissariato di Anzio e Nettuno sui fatti, ha disposto la misura più restrittiva dell’arresto in carcere. L’uomo quindi, dopo le formalità di rito è stato portato in carcere a Rebibbia.